La Nuova Sardegna

Sassari

Assunzioni in Provincia, in aula arriva Guido Sechi

Assunzioni in Provincia, in aula arriva Guido Sechi

Il commissario straordinario teste nel processo a 23 imputati di abuso d’ufficio Sotto accusa le giunte Ganau e Giudici. Secondo la difesa venne applicata la legge

01 maggio 2014
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SASSARI. Il commissario straordinario Guido Sechi, all’epoca dei fatti direttore generale del Comune di Sassari, ieri ha testimoniato nel processo a 23 imputati per le assunzioni di due dirigenti fatte nel dicembre del 2007 in Provincia e in Comune. Tra gli accusati di abuso d’ufficio spiccano i nomi dell’ex sindaco Gianfranco Ganau, nel frattempo diventato presidente del Consiglio regionale, e della presidente della Provincia Alessandra Giudici. Due nomi eccellenti che hanno trasformato il processo in un caso politico-giudiziario.

Al di là della complessità del capo di imputazione, la domanda alla quale i giudici dovranno rispondere è semplice: sette anni fa gli amministratori dei due enti locali abusarono del loro ufficio per assumere due dirigenti? Questa la tesi accusatoria del pm Giovanni Porcheddu. Secondo il pubblico ministero, anziché attingere entrambi alla graduatoria di un concorso comunale, Comune e Provincia dovevano riservare i posti vacanti nelle rispettive piante organiche a dirigenti di altri enti locali finiti in mobilità in seguito alla soppressione del proprio ufficio.

Oltre a Guido Sechi, chiamato a deporre perché sottoscrisse la convenzione tra il Comune e la Provincia che rese possibile il controverso “scorrimento sinergico” della graduatoria concorsuale, ieri hanno testimoniato in tribunale il dirigente amministrativo Francesco Maria Nurra e il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Arnaldo Ruzzetto. Nurra è l’ex dirigente di Comunità montana che, deluso nelle sue aspettative di transitare nei ruoli della Provincia, nel 2008 presentò l’esposto che fece scattare l’inchiesta. Ruzzetto è il rappresentante dell’unico sindacato che protestò per la scelta amministrativa fatta da Comune e Provincia.

L’udienza si è aperta con la testimonianza di Guido Sechi. Rispondendo alle domande del pm e degli avvocati Marcello Bazzoni e Giuseppe Masala, difensori rispettivamente di Alessandra Giudici e di Gianfranco Ganau, l’ex direttore generale ha difeso l’operato del Comune. Secondo l’alto funzionario, gli atti posti in essere dalle due amministrazioni furono conformi alla legge e le clausole della convenzione Comune-Provincia calzavano per l’assunzione dei due dirigenti Giuseppina Lugliè (Provincia) e Roberto Campus (Palazzo Ducale).

Di diverso avviso Francesco Maria Nurra. Il dirigente ha ripercorso la vicenda culminata, a suo dire, in una palese violazione di norme che di fatto lo privò della possibilità di essere assunto dalla Provincia. I giudici del lavoro hanno dato torto al funzionario, in primo e secondo grado. Ora il collegio presieduto dal giudice Marina Capitta (a latere Serra e Barmina) deve esaminare la vicenda con la lente del diritto penale.

Armando Ruzzetto ha invece risposto alle domande sul ruolo del sindacato nella vicenda. Il 21 dicembre del 2007 la Cisl Funzione pubblica sollecitò la concertazione sulle modifiche di organico annunciate due giorni prima ai sindacati dalla Provincia. Concertazione che venne fatta il 27 dicembre, ma a cose fatte, visto che le giunte comunale e provinciale avevano deliberato il 21 dicembre. L’atto amministrativo venne firmato dalla giunta provinciale alle 9 mentre la richiesta della Cisl arrivò nella tarda mattinata. Rispondendo alle domande dei difensori, Ruzzetto ha spiegato che solo la Cisl si attivò per la concertazione, mentre gli altri sindacati si erano espressi per la chiusura della vertenza. La presunta violazione commessa dalla Provincia, ha risposto il sindacalista agli avvocati, avrebbe consentito alla Cisl di attivare un procedimento per condotta antisindacale. Invece del Tribunale civile (al quale la Cisl non si rivolse) della vicenda si occupò la Procura per l’esposto di Nurra. L’istruttoria dibattimentale proseguirà il 13 maggio con l’esame degli ultimi quattro testimoni del pubblico ministero. Quindi arriverà il turno degli imputati di sottoporsi, se vogliono, all’interrogatorio.

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