La Nuova Sardegna

Sassari

Erittu, in aula le lacrime dell’imputato

di Nadia Cossu
Erittu, in aula le lacrime dell’imputato

L’agente Mario Sanna: io calunniato da un delinquente. I periti: la striscia non proviene dalla coperta sequestrata in cella

25 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’udienza era stata fissata per discutere la perizia di Armando Badiani sulla striscia di coperta che Marco Erittu, il detenuto trovato morto nella sua cella di San Sebastiano il 18 novembre del 2007, avrebbe usato per uccidersi.

Ma alla fine prevale sempre il lato umano dei processi, e in questo caso le lacrime – soffocate a stento – di Mario Sanna, l’agente di polizia penitenziaria ai domiciliari perché accusato dal reo confesso Bigella di aver aperto ai presunti assassini la cella di Erittu. Ieri ha reso dichiarazioni spontanee: «Sono esterrefatto da questa vicenda, ho alle spalle 25 anni di onorato servizio, io e la mia famiglia stiamo soffrendo come cani». Le borse sotto gli occhi parlano da sole. Sanna, persona pacata sempre presente alle udienze, è difeso dagli avvocati Agostinangelo Marras e Mattia Doneddu: «Ho dedicato tutta la mia vita all’onestà, al lavoro e allo studio. Sto subendo un’incredibile e cattiva ingiustizia, ho solo fatto del bene nella mia vita, ne ho salvato tanti di detenuti che volevano suicidarsi. E ora le calunnie di un delinquente mi stanno distruggendo. Rivoglio la mia divisa, il mio lavoro, la dignità che mi è stata portata via». Anche Nicolino Pinna, accusato sempre da Bigella di aver fatto parte del presunto commando omicida e assistito dall’avvocato Luca Sciaccaluga, ha reso dichiarazioni spontanee: «Non sono uno stinco di santo, certo, ma mai avrei fatto quello di cui mi si accusa. Non ho mai assunto droghe, preferivo una birra casomai. Ho conosciuto sia Erittu che Bigella in carcere, da quest’ultimo mi avevano messo in guardia, era geloso perché in carcere avevo iniziato a lavorare. Io ero di passaggio lì dentro e lo consideravo meno di zero per il reato che aveva commesso, uccidere una donna così (Fernanda Zirulia ndc). Spero capiate che elemento è quell’uomo. Questa storia mi ha distrutto, ho paura dei giudizi della gente per mia figlia, non voglio sia additata. Voglio solo che tutto questo finisca e che possa tornare a essere un buon padre».

La perizia. «Sì, posso sostenere che c’è corrispondenza tra la striscia di tessuto e la coperta sequestrata nella cella della vittima, ma le prove di trazione mi dicono l’opposto. Non posso quindi affermare con certezza, né però escluderlo totalmente, che la striscia provenga da quella coperta».

Armando Badiani è il perito nominato dalla corte d’assise per stabilire se il pezzo di tessuto che Erittu avrebbe utilizzato per uccidersi provenga o meno dalla coperta sequestrata nella sua cella. I dettagli tecnici illustrati durante il processo che si sta celebrando in corte d’assise per il presunto omicidio di Erittu (Pino Vandi è accusato dal supertestimone Giuseppe Bigella di essere il mandante del delitto) non hanno fatto grande chiarezza sulla dinamica omicidiaria o suicidiaria sulla quale da mesi si stanno dando battaglia in aula accusa e difesa.

Anche il consulente del pm Bonfiglioli che ha partecipato alla perizia di Badiani ha testimoniato ieri: «Penso che quella striscia possa provenire da una coperta dello stesso lotto ma non appartiene alla coperta sequestrata nella cella della vittima. Lo dimostra quella deformazione residua permanente». E aggiunge, su precisa richiesta: «Comunque un lato della coperta di reato è stato strappato, questo sì». La sintesi è la seguente: la striscia non proviene dalla coperta di Erittu e quindi questo basta alla difesa di Vandi (gli avvocati Patrizio Rovelli e Pasqualino Federici) per minare la credibilità di Bigella, il quale aveva sostenuto di aver ammazzato Erittu con un sacchetto di plastica e che la coperta fosse stata tagliata con una lametta per simulare il suicidio. Bigella secondo la difesa ha sempre mentito. Ma basta anche al pm Giovanni Porcheddu secondo il quale tutto questo avvalorerebbe la tesi dell’omicidio. Chi, da fuori, portò quella striscia di coperta in cella?

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative