La Nuova Sardegna

Sassari

25 aprile

L’Anpi: «Ricordiamo i nostri morti nella Resistenza»

L’Anpi: «Ricordiamo i nostri morti nella Resistenza»

OZIERI. Sarà una celebrazione speciale quella di domani per la 69esima Festa della Liberazione poiché quest’anno ricorre anche il 70esimo anniversario della Resistenza. Le celebrazioni si...

24 aprile 2014
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OZIERI. Sarà una celebrazione speciale quella di domani per la 69esima Festa della Liberazione poiché quest’anno ricorre anche il 70esimo anniversario della Resistenza. Le celebrazioni si svolgeranno domani 25 aprile in piazza Carlo Alberto dalle 10 e prevedono, oltre al saluto delle autorità, la lettura di alcuni brani sulla Resistenza curata dalle attrici della Compagnia delle Donne e dagli studenti dell’istituto tecnico Enrico Fermi.

Vista la simbologia della data, il direttivo della sezione Anpi di Ozieri, intitolata a Paolo Comida, rivolge un appello alla cittadinanza ozierese invitandola a prendere parte all’importante evento. «Nella celebrazione del 70esimo anniversario della Resistenza - dicono infatti i vertici dell’Anpi Ozieri - si ricordano gli scioperi operai delle grandi fabbriche del nord, ma non solo, che diedero inizio alla insurrezione popolare contro il nazifascismo». Caso unico nell’Europa sottomessa dai nazisti, i lavoratori italiani, insieme alle rivendicazioni salariali contro il carovita, scioperarono per chiedere la pace, per la fine della guerra, contro l’occupazione nazista e per porre fine al regime fascista. Difesero con coraggio, intelligenza e anche con le armi gli impianti di produzione di energia e le fabbriche. «Anche la nostra città - dicono dall’Anpi - contribuì alla Resistenza con deportati nei campi di concentramento, feriti e morti in combattimento e altri che ebbero la fortuna di ritornare alla vita civile: a tutti costoro vogliamo dedicare la celebrazione di questo anno». E’ auspicio della Sezione Anpi di Ozieri che questa giornata diventi un appuntamento tradizionale, «poiché il miglior antidoto perché la storia non si ripeta è non dimenticare quanto è stato». (b.m.)

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