La Nuova Sardegna

Sassari

Legge 162, a Ittiri anticipa il Comune

di Vincenzo Masia
Legge 162, a Ittiri anticipa il Comune

La Regione tarda a erogare i fondi per i piani personalizzati E l’assessorato ai Servizi sociali rimborsa 300 invalidi

22 aprile 2014
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ITTIRI. La Regione non ha ancora erogato i fondi per i piani personalizzati della legge 162 e così il Comune ha deciso di far fronte con le proprie risorse alle necessità degli oltre trecento disabili gravi anticipando le somme relative al primo trimestre di quest’anno.

Ma ecco cosa è successo. I piani personalizzati per disabili gravi (Legge 162/98), già finanziati nel 2013, sono stati prorogati, dalla Regione fino al giugno 2014. Mentre, per coloro che non avevano un piano in corso nel 2013 e che abbiano presentato richiesta nel 2014, le amministrazioni comunali sono in attesa di comunicazioni da parte della stessa Regione. Per il pagamento delle proroghe la Regione aveva autorizzato i Comuni all'utilizzo delle economie maturate alla data del 31 dicembre scorso e ciò aveva consentito al Comune di Ittiri di pagare solo un esiguo acconto nel mese di gennaio. Ma, a tutt'oggi, la Regione non ha ancora provveduto ad inviare le somme necessarie per coprire i costi dei piani oggetto della proroga. Un clima di incertezza che sta creando gravi problemi ai bisognosi di assitenza, alle famiglie e al personale che è coinvolto nei piani personalizzati.

«A Ittiri – fa sapere Giovanna Scanu, assessore ai Servizi Sociali – sono oltre 300 le persone che usufruiscono di interventi personalizzati di sostegno e che mensilmente debbono retribuire le persone che le assistono. Il nostro Comune, come gli altri centri della Sardegna, ha dovuto far fronte alle difficoltà delle famiglie con disabili gravi, impossibilitate ad anticipare tali somme, e in via del tutto eccezionale, come eccezionale è la situazione economica che viviamo, ha ritenuto doveroso garantire il rimborso dei piani relativi al primo trimestre 2014 anticipando, avviando i pagamenti già dai giorni scorsi, le risorse dai propri fondi, in attesa che la Regione invii le somme dovute. In questo modo – conclude l'assessore – viene consentito il pagamento delle spettanze e dei contributi previdenziali ai lavoratori coinvolti nella gestione dei piani, fatto che rappresenta un importante aiuto alle famiglie».

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