La Nuova Sardegna

Sassari

Sos alla Regione: via quegli svincoli

di Emidio Muroni
Sos alla Regione: via quegli svincoli

Il sindaco di Bonorva sollecita l’eliminazione del pericoloso incrocio a raso sulla 113: da trent’anni solo promesse

20 aprile 2014
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BONORVA. Troppi morti, tanti feriti gravi, e un ormai palese e deprecabile disinteresse da parte degli enti preposti, hanno fatto degli svincoli di Cadreas, sulla 131, che, su corsie opposte, conducono agli abitati di Bonorva, Semestene e Pozzomaggiore, una strada ad alto rischio di pericolosità. Oltre trent’anni di proteste delle amministrazioni interessate, supportate, come avvenne in particolare nell’aprile del 1998, anche dalla presenza attiva di numerosi sindaci provenienti da tutta la Regione, finora sono sfociate solo in promesse ed in proposte progettuali rimaste senza sbocco.

Intanto a Cadreas, anche a causa di una segnaletica ai limiti della sufficienza e dell’incoscienza di qualche automobilista “distratto”, si continua a rischiare ogni giorno di essere coinvolti in incidenti “normalmente” molto gravi.

Ancora una volta il sindaco Giammario Senes, che già nella sua precedente esperienza amministrativa si era battuto fortemente, e purtroppo inutilmente, per cercare di ottenere riposte e risolvere la grave situazione ha chiesto con una lettera inviata al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru e all’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, un intervento preciso e certo per la messa in sicurezza dello svincolo sulla 131 per Bonorva e Pozzomaggiore.

«Continuano a pervenirmi quotidianamente numerose segnalazioni di cittadini relative allo stato di pericolosità dell'incrocio a raso per Bonorva sulla 131 – ha scritto Senes –. In particolare, per chi deve accedere a Bonorva pervenendo da Sassari l'attraversamento rappresenta un permanente rischio per la scarsa visibilità, accentuata in condizioni atmosferiche avverse, determinata sia dalla stessa conformazione della strada sia dalle disposizione delle barriere spartitraffico».

Il primo cittadino ha ricordato di aver già segnalato, nel luglio del 2011, in seguito ad un incidente stradale che costò la vita a tre automobilisti, la gravità della situazione, al presidente Cappellacci, all’assessore regionale ai Lavori pubblici , all’Anas e al Prefetto. Purtroppo, come in altre occasioni, la lettera non ebbe il minimo riscontro.

«Nella fase di avvio del nuovo governo regionale – ha osservato Senes – ritengo opportuno rivolgermi a voi per sollecitare la dovuta attenzione e le azioni necessarie ad assicurare la massima sicurezza possibile per i nostri cittadini. Non vorremmo trovarci a piangere e contare nuove vittime anche a causa della sottovalutazione dell'elevato grado di rischio a cui migliaia di automobilisti sono sottoposti quotidianamente».

Ancora una volta è stata riproposta, con angosciosa crudezza, un’ urgenza che rimane tale da troppo tempo e che è stata, più o meno volutamente, filtrata da incarichi di progettazione e proposte progettuali diverse, talvolta rese impossibili per l’onerosità, e conseguente improponibilità della spesa.

Una per tutte l’idea della costruzione di un nuovo viadotto, alto oltre cinquanta metri, nella zona di Cadreas-Molinu. In una delle ultime riunioni di servizio si era trovata la soluzione di un sottopassaggio, validata anche dagli amministratori locali, che avrebbe potuto garantire in sicurezza l’ingresso a Bonorva e Semestene-Pozzomaggiore e si era avuta l’assicurazione di un finanziamento immediato, con conseguente inizio dei lavori.

Sono però passati diversi anni e a Cadreas, sulla 131, tutto è rimasto fermo, mentre il traffico continua a scorrere nella spina dorsale della rete stradale sarda, con la nota, grave e chiara situazione di pericolo che, come dimostrano i dati che si riferiscono ai numerosi incidenti, proprio a Bonorva, specialmente nel periodo invernale, con la nebbia che la fa da padrona, trova la radice più critica e insidiosa.

Per questi motivi il sindaco Senes ha chiesto «l’avvio delle misure immediate che consentano di mitigare e ridurre i fattori di rischio e di conoscere i tempi e impegni finanziari per la messa in sicurezza dello svincolo, con l’eliminazione degli attraversamenti a raso, sulla base delle soluzioni individuate nello studio di fattibilità dell’Anas». Chissaà che questa volta la sua voce non venga ascoltata.

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