La Nuova Sardegna

Sassari

Le terme Pallottino, tesoro riscoperto

di Emanuele Fancello
Le terme Pallottino, tesoro riscoperto

Grande pubblico ieri alla presentazione dei lavori di restauro archeologico: ripercorsa l’intera storia degli scavi turritani

19 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. C'era il pubblico delle grandi occasioni per la presentazione dei risultati dei lavori di restauro e scavo eseguiti alle terme Pallottino tra il 2012 e 2013. Semplici appassionati, il gotha del mondo archeologico turritano, curiosi e persino qualche turista hanno fatto da spettatori a quello che è stato pensato e presentato come un evento di grande rilevanza per Porto Torres e non solo.

Al termine del meeting è stato inaugurato il nuovo percorso riservato ai visitatori dell'area archeologica che, oltre a Terme Centrali e Domus di Orfeo, incluse già dallo scorso anno, da ieri ha visto l'inserimento anche delle Terme e del Peristilio Pallottino. L'incontro si è aperto col saluto del vicesindaco Mauro Norcia: «Questo è uno di quei giorni in cui sono felice di sostituire il sindaco, ed è la dimostrazione dell'importanza dei rapporti instaurati con la Soprintendenza» ha detto l'assessore prima di lasciare la parola a Gabriella Gasperetti, direttore dell’Antiquarium Turritano e della Sede Operativa di Porto Torres. L'archeologa ha sottolineato le difficoltà insite in un lavoro «non breve e che ha comportato scelte ed interventi fatti usando la massima cautela». Ricordata la fortuna della Porto Torres di oggi, che insiste quasi solamente sulle aree necropoli dell'antica colonia romana, Gabriella Gasperetti ha ripercorso la storia degli scavi e i principali tesori eredità di Turris per poi concentrarsi sull'area di Pallottino, che prende il nome dal Soprintendente che la scavò nel 1940/41. «Già dall'epoca di Pallottino l'antenata dell'attuale via Ponte Romano aveva tranciato le strutture archeologiche - ha dichiarato la responsabile - e dopo la scoperta sono seguite soltanto periodiche pulizie dalle erbe infestanti».

Da qui la necessità di un intervento sollecitato dall'allora Soprintendente Bruno Massabò e che ha riguardato la messa in sicurezza, il restauro di mosaici e strutture murarie, condotte grazie al lavoro dell’equipe dei restauratori Antonio Chessa, Antonino Sechi e Antonio Fiori, e lo scavo archeologico che ha permesso la ricucitura di saggi distanti tra loro. Gabriella Gasperetti ha sottolineato la necessità di acquisire all'area archeologica il tratto di via ponte Romano fino alla rotatoria, che cela grandi ambienti mosaicati prosecuzione delle cosiddette "Piccole Terme", e crea problemi con la caduta di acqua piovana nell'area. Della parte inerente la tipologia di restuaro applicato alle Terme si è invece occupata l'architetto Francesca Condò. «Abbiamo rispettato il principio dell'intervento minimo per non alterare lo stato del monumento, cercato di utilizzare materiali compatibili con quelli originali e riconoscibili - ha dichiarato l'architetto -. Inoltre, abbiamo proceduto al diserbo dalle piante infestanti». Francesca Condò ha poi spiegato le scelte effettuate in merito alle tecniche di restauro dei mosaici, che erano fortemente degradati, e svelato che alcuni dei crolli sono stati asportati per una maggiore leggibilità del monumento. Importante, nella realizzazione del percorso, l'utilizzo di materiali che consentono il passaggio anche di persone con difficoltà motorie e la volontà di dotare la struttura di pannelli esplicativi dei vari ambienti.

Sul restauro dei mosaici si è invece dilungata il funzionario restauratore Alba Canu accompagnata dalla collega Maria Graziella Dettori: «Abbiamo documentato tutto il lavoro in modo classico, ma non solo. Abbiamo prelevato campioni per studiarne colore, tipologia e capire che tipo di malta si doveva utilizzare e scelto una a base di sabbia e terra del posto». Al termine, i saluti dell'Assessore al Patrimonio archeologico Alessandra Peloso e la visita alle Terme.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative