La Nuova Sardegna

Sassari

Sanna e Mameli, l’accordo è arrivato

di Giovanni Bua
Sanna e Mameli, l’accordo è arrivato

Riconosciuto il risultato delle urne dopo due ore di faccia a faccia ma i dettagli saranno definiti solo oggi

15 aprile 2014
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SASSARI. Doveva essere un faccia a faccia di 15 minuti, ma alla fine è durato due ore. E ancora non è finito. La breve pausa chiesta da Angela Mameli alle 20.30 per confrontarsi con i suoi sostenitori si è allungata alquanto. E la ripresa dei lavori è slittata prima alle 21.30, poi alle 22.30, alla fine a mezzanotte. Prima del rinvio definitivo a questa mattina alle 9.30. Da chiarire un dettaglio di non poco conto, che però non invalida il riconoscimento ufficiale del risultato delle primarie di sabato. A spiegare i dettagli una nota diramata dallo staff di Sanna a tarda notte: «Dopo il primo incontro delle 18 è stata riconosciuta la validità dei verbali che sancisce la vittoria di Nicola Sanna. Il candidato a sindaco ha proposto ad Angela Mameli di essere capolista Pd per le elezioni comunali. Alle 20.30 è stata chiesta una sospensione affinché Angela Mameli potesse confrontarsi con i suoi sostenitori. Alla fine l’incontro è slittato a domani mattina (oggi ndr)».

La giornata. Non c’è pace insomma nella soap delle primarie cittadine. Con il mezzo lieto fine che arriva dopo l’ennesima giornata dai contorni fumosi. Partita con lo tsunami del tweet della notte prima di Gianfranco Ganau, in cui il presidente del consiglio regionale si complimentava per la vittoria di Sanna. La notizia si diffonde in fretta. E così, da mattina presto, sul cellulare del candidato sindaco iniziano a piovere talmente tanti complimenti che Nicola Sanna a mezzodì li mette in fila in un comunicato: la sottosegretaria Francesca Barracciu, i deputati Caterina Pes, Giampiero Scanu e Giovanna Sanna. E poi Salvatore Demontis, Arturo Parisi (il più lesto a “retwittare” Ganau a tarda notte), Mario Bruno e Giovanni Giagu. Alessandra Giudici e Dolores Lai. Luciano Chessa e Gavino Zirattu. Gavino Pinna, Maria Antonietta Mongiu, Massimo Dadea, Tore Cherchi.

Tutti presenti. Tra chi si diletta in storia e geografia del Pd (nella lista ci sono anche molti segretari provinciali dei partiti di coalizione, sindaci, dirigenti sindacali e personalità varie) è evidente che non manca nessuno: tutte le aree in campo (direttamente o per interposta persona) sono rappresentate. Sembra fatta insomma. Nel pomeriggio però la tensione riprende improvvisamente a salire. E inizia a circolare la notizia di un “ricorso ufficiale contro il risultato delle primarie già depositato”.

Il ricorso. Un documento effettivamente c’è, anche se di ricorso non si tratta. Un foglio presentato domenica dai quattro componenti del comitato di garanzia in quota Mameli: Luca Sechi, Fabio Pinna, Massimo Pintus e Valentina Fadda, che ha sì come oggetto “ricorso” ma è indirizzato allo stesso organo (il comitato per le primarie) contro cui sarebbe fatto. Quello depositato insomma è una semplice richiesta di riconteggio delle schede. Niente di nuovo nè di ufficiale ma abbastanza per sconciare la tela tessuta con pazienza durante la notte.

La trattativa. Il vero “duro” dell’area Mameli viene identificato in Silvio Lai, e il fatto che sia anche il segretario regionale del partito complica non poco le cose. Ma i ben informati fanno notare che il “ricorso” potrebbe essere semplicemente la pistola da poggiare, da lì a poco, sul tavolo delle trattative, per chiudere un patto che meglio riconosca la sconfitta per un soffio e garantisca che nel partito non ci sarà nessuna epurazione.

L’offerta. Solo rumors chiaramente. Anche perché il gruppo che sostiene Angela Mameli si guarda bene dallo sbilanciarsi in alcuna dichiarazione ufficiale. E dall’entourage di Sanna filtra solo che «se la richiesta non verrà ritirata non si inizierà nemmeno a parlare». L’unica offerta di conciliazione sul tavolo sembra, oltre al riconoscimento reciproco dell’ottima prestazione, un posto di capolista per Angela Mameli, che si trasformerà probabilmente in un ruolo di rilievo nel futuro organigramma di governo cittadino.

Si parte . Così, alle 18.30, la trattativa tra Sanna e Mameli, con Giuseppe Lorenzoni a far da arbitro, ha inizio. Le porte di via Mazzini sono chiuse. E tutto tace fino alle alle 20.30, quando arriva la prima indiretta schiarita.

La schiarita. A portarla le parole del consigliere regionale Salvatore Demontis, rappresentante dell’area Soru: «Ho concluso ora riunione settimanale del’associazione Intergu che rappresento e a nome della quale parlo – spiega –. Ribadiamo di aver condiviso con Ganau e solo con lui il sostegno a una candidatura di grande spessore quale quella di Angela Mameli e che non c'è nessuna alleanza con nessuno. Siamo sempre stati e restiamo assolutamente autonomi. Le primarie hanno un vincitore: Nicola Sanna, che noi sosterremo con grandissimo entusiasmo».

Il rinvio. L’accordo è dunque chiuso. Il risultato riconosciuto, il ricorso evidentemente ritirato. Rimane da rispondere all’offerta di guidare le liste per le Comunali. Angela Mameli chiede di potersi consultare con i suoi sostenitori. Questa mattina la risposta. Nell’ennesimo incontro in federazione alle 9.30. L’ultimo, si spera, di una telenovela di cui non si riesce vedere la fine.

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