La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. I rifiuti depositati all’interno del porto commerciale, nello specifico a fianco dell’Autogrill Cormorano, ieri mattina ammorbavano l’area circostante e rappresentavano un pessimo benvenuto per chiunque faceva una passeggiata a due passi dalle imbarcazioni di diporto. Nella giornata di festa sono tante le persone che frequentano l’area portuale, e il caldo di ieri era ancora più invitante per camminare vicino al mare.

Peccato però che appena qualcuno girava l’angolo si imbatteva in uno spettacolo indecoroso: cassette di pesce vuote in legno e polistirolo, plastica, vetro, detriti di fioriere e rifiuti di umido. Molti operatori portuali lamentano che lo scalo marittimo merita di essere valorizzato per le sue effettive potenzialità (vedi traffici e nuove linee da e per altre località della Penisola), ma nella programmazione dello sviluppo di ogni scalo una delle cose più importanti riguarda il decoro e l’igiene pubblica.

Secondo una convenzione firmata un paio di mesi fa tra il sindaco Beniamino Scarpa e l’allora commissario dell’Authority Fedele Sanciu, durata semestrale, l’amministrazione comunale deve provvedere per sei mesi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti da concessionari e utenze varie (domestiche, commerciali, artigianali, industriali, uffici pubblici, istituti) presenti nell’area portuale. In questo lasso di tempo l’Autorità Portuale del nord Sardegna, che amministra il demanio marittimo, avrebbe dovuto bandire e aggiudicare la gara d’appalto in modo da sostituirsi definitivamente alla ditta incaricata dal Comune per il ritiro dei rifiuti. Nella Domenica delle Palme non c’era proprio nessuno a ritirare quei rifiuti nel cuore del porto storico.

Gavino Masia