La Nuova Sardegna

Sassari

Direttissima con frontale in agguato

di Andrea Massidda
Direttissima con frontale in agguato

La superstrada per la Riviera del Corallo si rivela piena di insidie, tra scarsa illuminazione e segnaletica approssimativa

11 aprile 2014
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SASSARI. Tratti di strada dove l’illuminazione è scarsissima, segnaletica approssimativa, svincoli in ingresso e in uscita che per un automobilista distratto, o anche solo disorientato, possono trasformarsi in una trappola diabolica. Con il rischio concreto di fargli imboccare la “quattro corsie” contromano. Proprio come è accaduto martedì notte a Daniele Venerdini, un agente pubblicitario sassarese di 42 anni, che all’improvviso si è ritrovato a percorrere l’arteria che collega il capoluogo con Alghero nella direzione sbagliata, finendo per travolgere frontalmente un incolpevole e ignaro trentaseienne, protagonista di un incubo. Basta dare un’occhiata alle carcasse delle loro vetture per capire che se i due sono ancora vivi è soltanto grazie a un miracolo. Ma anche per rendersi conto che, se è la distanza tra i due centri urbani è notevolmente diminuita, il rischio di incidenti potrebbe addirittura essere aumentato.

Percorso a rischio. Siccome non è la prima volta che si verificano casi di questo tipo - e va detto che ormai sono parecchi i cittadini che hanno evidenziato il pericolo - la domanda sorge spontanea: come è possibile che sia così facile ritrovarsi contromano in quella che tecnicamente si chiama strada extraurbana principale, cioè è quasi un’autostrada? La risposta si trova percorrendola molto lentamente, di giorno, e prestando grande attenzione a bivi e bretelle. Soltanto così si finisce per scoprire che in quel percorso lungo attualmente 29 chilometri esistono almeno tre punti nei quali davvero è necessario procedere a passo d’uomo e con gli occhi ben aperti. Sperando che chi viaggia nel senso contrario faccia altrettanto, è ovvio.

La trappola. Arrivando da Sassari il primo punto da “allarme rosso” è quello che molto probabilmente ha ingannato Venerdini, e si trova proprio all’altezza di Olmedo, dove c’è l’uscita per il paese, ma anche la possibilità di invertire il senso di marcia. Peccato che - come si vede chiaramente nella foto in alto a destra - il tratto da percorrere è così breve che, complice la scarsa illuminazione, basta essere un attimo soprappensiero per non accorgersi dei cartelli che segnalano la giusta direzione. Risultato: come in una celebre barzelletta ti ritrovi contromano e per giunta in una strada a scorrimento veloce. Ma a ben vedere c’è molto poco da ridere.

La bretella che tradisce. Chi invece arriva da Alghero, per accedere alla “quattro corsie”, all’altezza della cantoniera di Rudas deve necessariamente superare una rotatoria e poi inserirsi in una bretella infida, non foss’altro perché di punto in bianco si è costretti a voltare a destra. E anche in questo caso - è già capitato a un automobilista il 29 ottobre del 2013, poi finito in una scarpata fortunatamente restando illeso - se chi è al volante non sta attentissimo rischia facilmente di saltare il bivio e di andare dritto dritto verso i veicoli che procedono in senso opposto.

L’ultima insidia. Appena usciti dalla rotatoria di Rudas, esattamente davanti alla storica cantoniera, per chi vuole raggiungere la Riviera del Corallo c’è forse il pericolo più serio. Perché la viabilità non è affatto chiara e dopo la curva ci si trova spesso faccia a faccia con i veicoli che, dalla Statale 127bis, prosegueno in direzione della rotonda per poi decidere se svoltare verso Ittiri, Olmedo o prendere la bretella per Sassari: il pericolo è letteralmente dietro l’angolo.

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