La Nuova Sardegna

Sassari

Delitto Campus, condanne confermate

di Nadia Cossu
Delitto Campus, condanne confermate

In Cassazione 16 anni al romeno Ciuca e a Gianluca Pittalis: sono imputati insieme ad Angelo Garau dell’omicidio di Florinas

11 aprile 2014
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SASSARI. A quattro anni dalla prima sentenza con rito abbreviato, la Cassazione ha confermato ieri mattina la condanna a sedici anni di carcere per il romeno Nicolae Cristian Ciuca, e a sedici anni e otto mesi per l’orunese di 22 anni Gianluca Pittalis, entrambi assistiti dagli avvocati Elias Vacca, Pasqualino federici ed Herika Dessì. I due sono ritenuti responsabili del sequestro, dell'omicidio e dell’occultamento del cadavere di Gianfranco Campus, allevatore di 56 anni, prelevato la notte tra il 24 e il 25 settembre del 2009 dal maneggio “Contessa” nella strada per Florinas e poi ucciso. Ciuca aveva collaborato con gli investigatori nella ricostruzione dell’omicidio ma aveva però accusato Angelo Garau, 55 anni di Codrongianos, (che sta scontando una condanna all’ergastolo) della responsabilità materiale dell'assassinio. E sempre Ciuca aveva fatto ritrovare agli inquirenti il cadavere di Campus sepolto nelle campagne di Florinas.

Il romeno e Pittalis, che erano dipendenti di Garau, rivelarono alla Procura i retroscena della spedizione punitiva contro la vittima. Gianfranco Campus fu prelevato dalla sua azienda-maneggio “La contessa”, a Florinas, all'alba del 25 settembre del 2009, fu ferito con un forcone e finito con un masso, col quale fu colpito alla testa. Il cadavere venne trovato un anno dopo la scomparsa, il 5 settembre 2010, nel terreno di Angelo Garau. La sentenza di primo grado aveva cristallizzato un movente “passionale”: la gelosia di Garau per il rapporto privilegiato tra sua moglie e Campus, suo vecchio amico. Una gelosia che secondo l’accusa lo avrebbe accecato a tal punto da convincerlo a pianificare il delitto.

I difensori di Ciuca e Pittalis hanno sempre sostenuto che gli imputati non fossero a conoscenza delle intenzioni omicide di Garau e quindi non potessero rispondere di un concorso pieno nel reato. La difesa aveva anche cercato di smontare gli elementi alla base dell’aggravante della crudeltà, riconosciuta dal giudice di primo grado. Ciuca e Pittalis, secondo il legale Elias Vacca, non parteciparono in sostanza a quella che la Corte d’assise aveva definito una esecuzione ai limiti della «disumanità», nelle motivazioni della sentenza per Angelo Garau.

A febbraio dell’anno scorso i giudici della corte d’assise d’appello avevano confermato la condanna all’ergastolo per Garau. La Corte aveva accolto la richiesta del pg Gabriella Pintus che aveva chiesto di confermare il verdetto di primo grado emesso il 16 luglio 2011 dalla Corte d’assise di Sassari presieduta da Plinia Azzena. Anche secondo i giudici di questa corte Angelo Garau, assistito dagli avvocati Lorenzo Galisai ed Ettore Licheri, avrebbe organizzato il sequestro e l’omicidio dell’allevatore di cavalli di Florinas. Stando alle risultanze processuali l’imputato avrebbe premeditato il delitto perché non tollerava che l’ex moglie frequentasse proprio Gianfranco Campus.

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