La Nuova Sardegna

Sassari

BENETUTTI

Vino e chiacchiere, sabato c’è “Arvisionende in chintina”

Vino e chiacchiere, sabato c’è “Arvisionende in chintina”

BENETUTTI. Il rigore della conoscenza e il piacere del bere. La formula vincente di “Arvisionende in chintina” funziona così bene che ormai, tra un sorso e l’altro, si è arrivati nientemeno che alla...

10 aprile 2014
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BENETUTTI. Il rigore della conoscenza e il piacere del bere. La formula vincente di “Arvisionende in chintina” funziona così bene che ormai, tra un sorso e l’altro, si è arrivati nientemeno che alla terza edizione. L'appuntamento con la manifestazione che si propone di valorizzare il tipico vino di Benetutti è fissato infatti per sabato prossimo, forte non solo della buona riuscita degli anni scorsi, ma anche del lavoro svolto della Confraternita dell’arvisionadu, l’associazione di volontari nata nel 2012 con lo scopo proprio di valorizzare questo tipico vino bianco del Goceano in tutta l’isola e non solo.

La formula della kermesse si divide in due parti: la prima durante la mattina, più tecnica con il coinvolgimento di produttori, esperti dell'Università di Sassari, assaggiatori dell'Onav provinciale e della Laore, più enologi e sommelier, i quali avranno il compito di valutare e vedere a che punto di maturazione e perfezione sono giunti i vari vini. Verrà compilata una scheda con giudizi sintetici e la segnalazione di eventuali errori. Perché per avere un buon prodotto quello che conta realmente, al di là della passione, è la conoscenza e si sa, quando c'è di mezzo Dioniso è meglio far le cose per bene.

La seconda parte della manifestazione, aperta a tutti, prevede l’apertura alle 18 delle undici cantine a chiunque voglia assaggiare il vino, attraverso un percorso che si snoda lungo il centro storico del paese: dalla sede della confraternita in corso Cocco Ortu dove verranno dati un calice e una cartina con le varie tappe; sino ai rioni di Santa Rosalia, Isprone e San Salvatore.

Il tutto sarà accompagnato da dolci tipici e altre golosità benetuttesi, perché si sa, dopo un paio di tazze anche lo stomaco vuole la sua parte e da queste parti le delizie culinarie non mancano di certo. Oltretutto tra un bicchiere e l'altro ci sarà anche la possibilità di andare a vedere le origini “misteriose” di questo vitigno così particolare, d'altronde il nome stesso della manifestazione - Arvisionende in chintina- è una sorta di scioglilingua che unisce il verbo arresionare, che significa discutere, con il vino Arvisionadu. E che cosa ci può essere di meglio di far due chiacchiere sul vino e con il vino?

Francesco Bellu

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