La Nuova Sardegna

Sassari

Platamona, nove milioni in stand-by

di Salvatore Santoni

Il bando regionale per la riqualificazione è congelato per problemi di ampiezza della litoranea e della pista ciclabile

10 aprile 2014
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SASSARI. La riqualificazione di Platamona, nel tratto di competenza del comune di Sorso, subisce una battuta d’arresto. Mentre sono state 14 le ditte ad aver presto visione dello stato dei luoghi, i termini del bando di gara dei 9 milioni di euro regionali sono stati sospesi. La presentazione delle offerte era fissato per metà aprile, ma i quesiti delle ditte interessate hanno toccato aspetti importanti del mastodontico progetto di valorizzazione. Al centro delle perplessità dei progettisti sono finite questioni legate sostanzialmente all’ingombro della strada litoranea e dei chilometri di piste ciclabili annessi, e cioè la fetta più consistente del progetto (60% dei lavori). Il comune di Sorso, con un avviso di poche righe datato 27 marzo, ha comunicato il congelamento dei termini previsti dal bando di gara. Un time out tecnico chiamato per ottenere delucidazioni da parte degli enti competenti. E mentre la Provincia ha risposto che non accetta il restringimento della carreggiata – per ovvie ragioni di sicurezza - si attendono ancora le indicazioni del servizio Tutela, che a questo punto saranno decisive. Sì, perché per realizzare la pista ciclabile a bordo strada senza restringere le corsie, è evidente che sarà necessario allargare la sede stradale andando a compromettere – in certi punti - il sistema dunale. Quando, il 28 novembre 2013, l’Unità tecnica regionale (Utr) ha dato il via libera al mega progetto di riqualificazione del litorale di Platamona, ne ha vincolato il giudizio positivo a patto che – nei progetti preliminari - fossero recepiti alcuni dettagli non di poco conto. Il primo è certamente quello della predisposizione di un piano del traffico in modo che il declassamento della Sp 81 (oggetto d’intervento) si concretizzi con il contemporaneo potenziamento delle altre due strade poste a monte: le Sp 25 e 48. Altra condizione per avere il via libera d é quella di «predisporre un elaborato riportante i profili e sezioni della strada che recepisca le prescrizioni dell’ufficio Tutela del paesaggio e dell’ufficio Istruttore sulla limitazione della sede stradale di progetto a quella attuale e sul rispetto delle livellette». Infatti, il servizio Tutela del paesaggio ha riferito che l’autorizzazione paesaggistica verrà rilasciata purché non si allarghi la sede stradale, si utilizzi pavimentazione drenante, si salvaguardi la vegetazione boschiva e le nuove pavimentazioni interessino aree già occupate dalla sede stradale esistente o comunque parti antropizzate. È evidente che le indicazioni del servizio Tutela contenute nella relazione del 28 novembre vanno a cozzare con quelle fornite dalla Provincia di Sassari oggi, che di restringere la sede stradale della Sp 81 non ne vuole sapere per ovvie questioni di sicurezza: A questo punto pare chiaro che l’unica chance per vedere filare liscio il progetto sarebbe di trovare un compromesso che proponga di attuare cosiddette opere d’ingegneria naturalistica per avere il nullaosta paesaggistico e contenere l’allargamento previsto.

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