La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua non potabile, il sindaco di Nulvi scrive al prefetto

di Mauro Tedde
Acqua non potabile, il sindaco di Nulvi scrive al prefetto

In paese si va avanti con le bottiglie di minerale da 15 giorni Buscarinu: «In mancanza di notizie agiremo in sede legale»

03 aprile 2014
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NULVI. Dallo scorso 18 marzo, da quando cioè la Asl di Sassari aveva comunicato al Comune di Nulvi che l’acqua dei rubinetti erogata in paese non era conforme al consumo umano, non si hanno più notizie, né si sa come la situazione sia stata affrontata.

Il sindaco di Nulvi che, su esplicita richiesta della Asl, aveva dovuto emanare un provvedimento di limitazione nell’uso alimentare dell’acqua erogata, non avendo avuto nessuna notizia in proposito ha perciò inviato una nota al gestore Abbanoa e al Prefetto di Sassari con la quale chiede che la popolazione di Nulvi venga edotta, con la massima urgenza, circa l’evoluzione della situazione inerente la presenza di trialometani nell’acqua di rete, in percentuali superiori alla norma, a causa della quale la popolazione nulvese da circa due settimane ormai lamenta la limitazione nell’uso dell’acqua per i consumi alimentari e chiede che il Comune e la popolazione vengano informati circa le cause dello sforamento dei valori relativi ai trialometani.

Il sindaco Mariolino Buscarinu chiede inoltre ad Abbanoa che comunichi “immediatamente e in forma scritta”quando verrà ripristinato un ottimale servizio idrico confacente alle caratteristiche per le quali la cittadinanza sostiene i costi in bolletta e quali provvedimenti si intendono adottare al fine di fornire immediatamente acqua potabile alla cittadinanza mediante l’utilizzo di autobotti o modalità che assicurino un’erogazione corrispondente ai parametri previsti dalle normative. «Il servizio idrico costituisce un servizio essenziale - scrive il primo cittadino - e l’impossibilità di utilizzare l’acqua di rete per usi alimentari provoca, per riflesso, un notevole aumento di costi per la cittadinanza, obbligata ad acquistare acqua in bottiglia. Ciò sta causando gravi e seri problemi alla popolazione, disagi che, se non saranno opportunamente risolti o giustificati, verranno tutelati nelle sedi appropriate».

Il sindaco si riserva quindi di approfondire presso ulteriori sedi ogni qualsiasi diritto e prerogativa della cittadinanza nel caso in cui la richiesta non fosse presa con la dovuta urgenza e sollecitudine.

Se la cosa non fosse così tristemente seria ci sarebbe davvero da sorriderci su. Ed infatti i soliti buontemponi del paese in concomitanza del 1° aprile hanno confezionato un simpatico “pesce d’aprile” diffondendo in qualche esercizio pubblico una improbabile comunicazione ai cittadini con la quale veniva assicurata in quel giorno la distribuzione gratuita di ben 100 litri d’acqua potabile per ogni nucleo familiare.

E qualcuno, vista la situazione, pare ci sia cascato per davvero.

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