La Nuova Sardegna

Sassari

Discarica abusiva sequestrata a Li Pidriazzi

di Gavino Masia
Discarica abusiva sequestrata a Li Pidriazzi

Intervento della polizia municipale che ha posto i sigilli a una vecchia porzione della Carlo Felice

02 aprile 2014
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PORTO TORRES. Gli automobilisti che transitavano ieri mattina sulla strada statale 131 in direzione Porto Torres, all’altezza di Li Pidriazzi, hanno visto una macchina operatrice dell’ufficio tecnico stendere alcuni new jersey sul manto d’asfalto e avranno pensato a un pesce d’aprile. Invece non si trattava di uno scherzo, perché si stava effettuando la chiusura di una piccola porzione della vecchia Carlo Felice trasformata in discarica abusiva a cielo aperto. L’intervento si è reso necessario a seguito di numerose segnalazioni fatte nel tempo da cittadini che vivono nel quartiere di Serra li Pozzi, provocando l’azione del comando della polizia municipale che in questi giorni ha emesso un provvedimento di sequestro cautelativo dell’area. «Con la chiusura dei due accessi a quello spazio si eviterà che nell’attesa dell’espletamento delle operazioni di bonifica vi si possa accedervi per depositare altri rifiuti», sottolinea l’assessore all’Ambiente Gavino Gaspa. Nella stradina si possono trovare pneumatici giganteschi e batterie esauste di autotreni, materiale di risulta e tanto altro ancora. Anche in questo caso, come altre volte, la situazione appare emblematica: da una parte il Comune con pochi strumenti per combattere questi fenomeni, dall’altra i privati che dovrebbero invece vigilare sulle loro proprietà, recintarle e impedirne l’accesso agli estranei per l’abbandono di rifiuti. «Se a questo si aggiunge anche il caso in questione – dice Gaspa –, ossia una sorta di “promiscuità” tra proprietà pubblica e privata, con espropri probabilmente mai perfezionati e strade che hanno i crismi di arteria pubblica, è facile capire quanto sia difficile individuare le responsabilità di tali fenomeni: con la preziosa e costante collaborazione del comando dei vigili urbani si sta procedendo al censimento delle discariche croniche presenti nel perimetro comunale, circoscriverle ed emettere i provvedimenti che occorrono all’assessorato per mettere in bilancio le somme occorrenti alla rimozione dei rifiuti depositati in aree private utilizzando i poteri sostitutivi che gli derivano dal decreto 152 del 2006».

Ogni euro speso per questi interventi sono poi somme che vengono distratte da altre opere e che escono sempre dalle tasche di quei cittadini che pagano puntualmente i tributi. «La cosa che mi stupisce maggiormente – conclude l’assessore – è che nessuno, tra i soggetti cui compete vigilanza e controllo del territorio, sia riuscito a individuare qualcuno dei responsabili di questi scempi, neanche facendo approfondite indagini sull’eventuale “tracciabilità” del rifiuto».

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