La Nuova Sardegna

Sassari

Caserme, nuovo no alla chiusura

di Barbara Mastino
Caserme, nuovo no alla chiusura

Documento della conferenza dei capigruppo: il Comune pronto ad accollarsi le spese per il servizio

02 aprile 2014
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OZIERI. Il Comune non molla la presa sulla paventata soppressione della Compagnia Carabinieri e chiusura del presidio di Polizia Ferroviaria di Chilivani. La posizione unitaria di condanna e di volontà di opporsi ai tagli annunciati dal Governo, emersa nella recente seduta del consiglio comunale dedicata proprio a questo tema, si riflette in un documento unitario firmato dalla conferenza dei capigruppo e redatto sulla proposta fatta proprio nella seduta consiliare, e condivisa all’unanimità, del capogruppo della minoranza Ozieri Domani Nanni Terrosu.

In sostanza, il documento della conferenza dei capigruppo ribadisce i concetti già espressi nella seduta consiliare (e fatti propri anche dall’assemblea dei sindaci dell’Unione dei Comuni del Logudoro in riferimento alla Polfer e alla Compagnia Carabinieri ma anche alle stazioni carabinieri di Ittireddu e Ardara): in primo luogo la necessità «che tali ipotesi debbano essere valutate con tutti i soggetti coinvolti e in particolare i rappresentanti delle comunità locali» e soprattutto «che sia indispensabile concorrere con un proprio contributo ad attuare politiche di risanamento finanziario, senza arroccarsi su posizioni localistiche».

Il Comune quindi è pronto a farsi carico di eventuali spese pur di non rinunciare a questo importante presidio della forza pubblica. Ciò perché, come è ribadito con forza nel documento della conferenza dei capigruppo, «la sicurezza deve rimanere cardine imprescindibile dello sviluppo sociale: la soppressione della Compagnia dei Carabinieri - dicono senza mezzi termini maggioranza e opposizione - potrebbe aprire la strada ad un aumento degli episodi di microcriminalità correlati anche al traffico di stupefacenti».

Il documento indica anche la sua proposta per risolvere il problema, che nei giorni scorsi è stata già presentata ai Ministeri dell’Interno e della Difesa: mettere a disposizione strutture pubbliche proprie soprattutto per mantenere in loco la Compagnia dei Carabinieri, «insostituibile presidio della sicurezza pubblica e privata e consolidato patrimonio della città di Ozieri e del territorio circostante».

La presenza della Compagnia è fattore di sicurezza ma anche, tout court, un “servizio”: se dovesse venire a mancare, in un contesto dove la tendenza allo spopolamento è in forte crescita, il rischio è quello che il malessere generale si accresca.

Un danno da evitare, soprattutto perché ci si trova in una delle aree della Sardegna a maggiore tasso di disoccupazione giovanile ed è quindi «facile prevedere che, qualora venisse indebolita la rete di sicurezza che viene fornita dalla presenza del Comando Compagnia nel territorio, i fattori di malessere generale possano diventare facile terreno di coltura per azioni criminali. Fin troppo facile prevedere che questa vastissima area di confine tra il nuorese e il nord Sardegna, con viabilità a dir poco infelice, diverrebbe, in poco tempo, facile crocevia per traffici illeciti».

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