La Nuova Sardegna

Sassari

I sindaci del Logudoro: le caserme non si toccano

di Barbara Mastino
I sindaci del Logudoro: le caserme non si toccano

Unione dei Comuni contro la chiusura delle stazioni dei carabinieri e della Polfer «Avrebbe come effetto l’aumento dello spopolamento e della disoccupazione»

30 marzo 2014
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OZIERI. I Comuni dell’Unione del Logudoro fanno fronte compatto contro l’ipotesi di chiusura dei presidi dell’Arma dei carabinieri e della polizia nel territorio. La posizione assolutamente unitaria è emersa da una recente assemblea dei sindaci dell’ente sovracomunale, nella quale i primi cittadini hanno stilato un documento di forte condanna del paventato provvedimento di soppressione della Compagnia carabinieri di Ozieri, delle stazioni di Ardara e Ittireddu e della PolFer di Chilivani e si sono detti pronti «a impedire che il Logudoro, già duramente colpito dalla crisi generale, sia ulteriormente penalizzato da decisioni che accentuerebbero i fenomeni dello spopolamento e della disoccupazione».

«La sicurezza - dicono i sindaci riunitisi dell’assemblea presieduta dal primo cittadino di Pattada Mario Deiosso - deve rimanere nel novero dei principi imprescindibili dello sviluppo sociale, ciò nonostante, una parte considerevole dei tagli in Sardegna interessa le aree interne, territori a rischio di scomparsa e in condizione di attuale e prevedibile malessere demografico. E’ evidente – dicono i sindaci - che fra i tattori extra-demografici nella valutazione dello spopolamento influisce in primo luogo la dotazione di servizi di base, la cui presenza o assenza può influire sulle dinamiche dello spopolamento: pertanto chiudere ed accentrare i servizi è una decisione estremamente dannosa seppure la più semplice per affrontare le difficoltà».

La chiusura dei presidi delle forze dell’ordine, in sostanza, causerebbe una serie di reazioni a catena che penalizzerebbero ulteriormente il Logudoro, e soprattutto lo priverebbero di un importante baluardo dello Stato. Una iattura da evitare, quindi, per quanto riguarda sia le previste chiusure delle stazioni carabinieri di Ardara e Ittireddu sia quelle della Polizia Ferroviaria di Chilivani e della Compagnia dei Carabinieri (anche in considerazione della già avvenuta chiusura del presidio dell’Arma nel rione ferroviario). Ciò soprattutto se si considera la «collocazione baricentrica del Logudoro in un territorio che fa da cerniera fra il Nuorese, il Goceano, il Sassarese e la Gallura» e si si pensa che «Chilivani è il punto di incrocio del sistema ferroviario ad “y” della Sardegna ed è per questo da sempre indicato come presidio strategico nell’organizzazione dei sistemi di sicurezza».

Le ipotesi di chiusura sono per i sindaci «proposte inaccettabile da respingere con qualsiasi mezzo» e per questo l’assemblea, nella recente riunione, ha dato mandato al presidente dell’Unione dei Comuni Mario Deiosso di «informare il Ministero degli Interni e della Difesa in ordine alla volontà delle comunità locali di contrastare tali proposte».

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