La Nuova Sardegna

Sassari

Carabinieri e Dinamo: «Stop alla droga»

di Daria Pinna
Carabinieri e Dinamo: «Stop alla droga»

Migliaia di studenti al PalaSerradimigni hanno partecipato alla giornata contro l’uso di sostanze stupefacenti

30 marzo 2014
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SASSARI. L’uso delle droghe tra gli adolescenti è da allarme rosso: un quindicenne su quattro ha già familiarizzato con le droghe e con l’alcol. Ecco perché il Comando Provinciale dei Carabinieri, in collaborazione con la Dinamo Banco di Sardegna, il Serd e il Provveditorato agli Studi hanno promosso una giornata per dire no alla droga, per educare al rispetto della legalità e dei valori che la sostengono.

Una lodevole iniziativa dedicata agli studenti delle scuole superiori cittadine e dell’hinterland: 3800 studenti che hanno riempito il palazzetto dello sport in piazzale Segni. Ad essere coinvolto è stato il mondo dello sport che può giocare un ruolo centrale nella prevenzione.

Sul parquet del PalaSerradimigni , assieme al presidente della Fondazione Dinamo Carlo Sardara, seduta sulla sua panchina, è presente al gran completo anche la squadra di coach Meo Sacchetti, un esempio da seguire che ha messo a disposizione dell'iniziativa il suo appeal e i suoi giocatori chiamati ad essere attori in mini spot che invitano, come da slogan della campagna, a “Stoppare la droga”.

Poi le parole di Vincenzo Morgante, direttore della Tgr, le testate giornalistiche regionali della Rai: «Sono veramente contento di essere qui in città per un’iniziativa che vede insieme ai ragazzi due espressioni del meglio dell’Italia nel mondo. L’arma dei carabinieri e la Dinamo insieme per un’iniziativa importante ed interessante».

A fondo campo un maxischermo che proietta contributi multimediali utili a spiegare e raccontare il fenomeno e i suoi effetti, a volte crudi ma efficaci. A metà campo ci sono il colonnello Pietro Salsano, comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe Fara in rappresentanza del Provveditorato agli Studi, il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara, Vincenzo Morgante direttore della Tgr della Rai, Gregorio Salis, psicologo del servizio dipendenze della Asl di Sassari, il direttore della Nuova Sardegna Andrea Filippi, alcuni dei relatori chiamati a offrire il loro prezioso contributo sull’argomento.

Ico Ribichesu, speaker del PalaSerradimigni, presenta gli ospiti e scandisce i tempi, alcuni contenuti hanno un forte impatto sui ragazzi, che seguono con attenzione tra scroscianti applausi.

Si comincia con la proiezione di articoli da rassegna stampa che mostrano come e quanto è diffuso il fenomeno droga nella provincia sassarese, parole e numeri che tracciano un quadro preoccupante e allarmane, per l'intera comunità e soprattutto fra i giovani.

«Non provate le droghe e investite su voi stessi», è il messaggio ribadito in parole e immagini rivolte ai ragazzi. Slide realizzate ad hoc e illustrate dal colonnello Salsano mostrano gli effetti delle sostanze stupefacenti e i danni apportati all'organismo, fanno un excursus sulla “storia” e diffusione del fenomeno, sulle varie tipologie, puntano l'attenzione sulle cause che portano al consumo, sul coinvolgimento dell'individuo e sulle scelte che condizionano l'agire del consumatore.

Passa sullo schermo il contributo del popolare attore Raul Bova, che guarda l'obiettivo e parla in maniera efficace e vera ai tantissimi ragazzi presenti sugli spalti di piazzale Segni. Quindi la parola agli esperti che spiegano nel dettaglio cosa accade a chi fa uso di droga e come il fisico e la mente reagiscono al consumo di sostanze stupefacenti.

«Siamo presenti da tanti anni negli istituti superiori della città, facciamo consulenza nelle scuole e dal ’94 abbiamo incontrato oltre 30 mila studenti – ha detto Gregorio Salis, psicologo del Serd- – con l’obbiettivo di sensibilizzare i giovani e avvicinarli sempre di più al mondo dello sport».

Il tenente Macrì del nucleo operativo di Porto Torres ha poi spiegato le conseguenze a livello di sanzioni penali e amministrative legate a traffico e consumo di sostanze stupefacenti e psicotiche.

La palla passa poi alla Dinamo: parte il presidente Stefano Sardara, poi tocca a Brian Sacchetti, Jack Devecchi e Drake Diener con il tecnico biancoblu Meo Sacchetti a chiudere portando in dote la sua esperienza di padre e coach: «Io ho tre figli, a loro ho detto che le tentazioni sono tante però bisogna essere forti per sapere dire no – ha detto Sacchetti –. Ogni tanto è facile farsi tirare dentro dal gruppo, voi dovete avere la personalità forte per dire no e non rovinarsi la vita, perdere gli amici e la famiglia. E in questo lo sport gioca un ruolo di fondamentale importanza».

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