La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, con la solidarietà si pagano le bollette

di Vincenzo Garofalo
Sassari, con la solidarietà si pagano le bollette

L’associazione di Aldo Meloni ha donato 25mila euro ai poveri per luce, acqua e gas. Ieri visita della quinta commissione

25 marzo 2014
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SASSARI. Venticinquemila euro di bollette pagate, 155mila buste con la spesa consegnate, 100mila abiti donati. In un anno. Sono i numeri di un welfare parallelo, laico, volontario, che a Sassari si muove sottotraccia e che quotidianamente salva la giornata a centinaia di poveri. Un welfare retto dalla Casa della fraterna solidarietà: «Sassari è una città povera, molto povera. Le persone vengono da noi anche per chiedere la carta igienica», spiega il patron dell’associazione onlus, Aldo Meloni, alla Quinta commissione comunale, presieduta da Sergio Scavio, in visita alla sede di corso Margherita di Savoia. «C’è tanta, troppa gente che ha bisogno di aiuto concreto, noi cerchiamo solo di tendere una mano a queste persone». Sul marciapiede, davanti all’ingresso della Casa della fraterna solidarietà, i poveri che molti fanno finta di non vedere, sono in fila già da ore per assicurarsi una busta della spesa con dentro il pane, un pacco di pasta, un barattolo di pomodori pelati, un barattolo di fagioli, tonno in scatola e frutta fresca. È così ogni giorno, dal lunedì al sabato: «Distribuiamo cinquecento buste al giorno, più quelle che i nostri volontari consegnano direttamente a domicilio alle tante persone indigenti che si vergognano di venire qui, di fare la fila per strada mostrando a tutti la loro povertà», continua Meloni. Buste che vengono regalate a tutti, senza chiedere la carta d’identità o la dichiarazione dei redditi. «Noi non facciamo domande. Chi viene qua lo fa perché ha bisogno, e noi gli diamo una mano». Un aiuto reale. Spesso l’unico che l’ondata di nuovi poveri creata dalla crisi economica stagnante riesce ad avere. «Non voglio fare polemica, ma spesso le persone vengono da noi dopo essersi rivolte ai servizi sociali del Comune, e qua trovano quello che le istituzioni non sono in grado di offrire loro».

Trovano qualcuno che senza chiedere troppe spiegazioni prende le loro bollette e salda il conto. Nell’ultimo anno un conto salato: fra acqua, energia elettrica, gas, la Casa della fraterna solidarietà si è fatta carico di pagare bollette per 25mila euro. Pagamenti che hanno consentito a centinaia di famiglie sassaresi di andare avanti. Come i 155mila sacchetti con la spesa distribuiti sempre nel corso dell’ultimo anno. O come i 100mila capi di abbigliamento consegnati.

Sì, perché nella sede dell’associazione raccolgono e regalano ai bisognosi davvero di tutto, non solo alimenti. Due volte alla settimana, il martedì e il giovedì pomeriggio, i volontari aprono le porte di uno sconfinato atelier della beneficenza: chiunque ha a disposizione quindici minuti per scegliere gli abiti e gli oggetti in esposizione e portarseli via sempre senza dare spiegazioni, e senza limiti. Dalle scarpe ai cappotti, dalla biancheria intima agli accessori. C’è tutto. Perfino gli abiti da sposa regalati da un atelier di Porto Cervo. Non mancano i giochi per i bimbi, i passeggini e le culle. «Proprio riguardo a questo vorremmo fare un appello al Comune e ai cittadini. Quando consegnano questi oggetti all’ecocentro, tutte queste cose non vengono riciclate ma distrutte. Se invece sono ancora in buone condizioni potrebbero portarle da noi e potrebbero essere utili ad altre persone», spiega ancora Aldo Meloni. Utili come i servizi che la Casa offre gratuitamente, su appuntamento: una dentiera per chi, altrimenti, non potrebbe permettersela, «fra poco consegneremo la 500entesima dentiera», visite odontoiatriche, ecografie, consulenza legale. Tutto grazie alla preziosa collaborazione di eccellenti professionisti che si mettono a disposizione, gratis, dell’associazione e dei poveri.

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