La Nuova Sardegna

Sassari

MEMENTO Nel Prato comunale c’era la licenza di “libero pascolo”

di Alessandro Ponzeletti
MEMENTO Nel Prato comunale c’era la licenza di “libero pascolo”

Non molti sanno che anche Sassari in età Spagnola aveva una “Prateria” simile a quella dipinta da Goya. Si trovava oltre Caniga tra Mandra di l’ainu e Monte di Chiesa

22 marzo 2014
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SASSARI. Nel Museo del Prado, a Madrid, tra gli innumerevoli capolavori è esposto il quadro intitolato “La Prateria di Sant’Isidoro”, opera Francisco Goya (Fuendetodos, 30 marzo 1746 - Bordeaux, 16 aprile 1828). Il quadro, fatto nel 1788, raffigura la distesa erbosa posta fuori le mura di Madrid e usata come “pascolo comune” per le mandrie: l’artista la dipinse colma di persone che là accorrevano ogni 15 maggio per festeggiare all’aria aperta, con una “scampagnata”, il santo patrono della città, Sant'Isidoro agricoltore. Anche il museo che oggi conserva l’opera, sorto su una porzione di quel prato, da esso prende nome, appunto “Prado” in spagnolo.

Non molti sanno che Sassari ha la sua “Prateria”, sorta in età Spagnola e forse prima, tra XIV e XV secolo: il “prato comune” dove gli allevatori sassaresi pascolavano le greggi o le mandrie (la proprietà era della Municipalità). Il luogo oggi è detto “Prato comunale”, posto a sud-ovest di Caniga e punteggiato da molte ville. Vi si accede con tre strade comunali vicinali, che si aprono sulla destra in successione, oltrepassati Caniga e lo svincolo della nuova SS.131.

Le strade prendono i nomi dalle “sottozone” in cui il Prato si suddivide e che lo percorrono con lunghi rettilinei: ad esempio Mandra di l'aiunu (ossia “recinto dell'asino”) e Monte di Chiesa. Quest’ultimo toponimo forse si riferisce ad antiche proprietà ecclesiastiche in questa porzione, ma fatto sta che qui vi sorge una struttura assai antica, probabilmente seicentesca (poi rimaneggiata) composta da una casa colonica e da una struttura turrifome chiamata da sempre “Su campanile”, sebbene sprovvista di campane, ma sormontata da una croce in ferro.

La foto che vedete risale ad alcuni anni fa e raffigura la singolare struttura, che allora era per una parte diroccata, mentre al lato di ponente vi confina una casa abitata. Speriamo che questo immobile, di proprietà privata, possa essere in futuro rispettato e conservato per ricordare la “Prateria di Sassari”.

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