La Nuova Sardegna

Sassari

«Il gatto prigioniero», tra fantasia e realtà

«Il gatto prigioniero», tra fantasia e realtà

SASSARI. Quando i detenuti sono andati via, a San Sebastiano c’era rimasto un gatto. Si aggirava per le celle, unico prigioniero. Fino a quando non è riuscito ad evadere. E «Il gatto prigioniero»...

22 marzo 2014
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SASSARI. Quando i detenuti sono andati via, a San Sebastiano c’era rimasto un gatto. Si aggirava per le celle, unico prigioniero. Fino a quando non è riuscito ad evadere. E «Il gatto prigioniero» - tra fantasia e realtà, tra storia e finzione, tra umorismo e dramma - è il titolo della commedia scritta dal giornalista Cosimo Filigheddu che ripercorre gli ultimi cinquant’anni dell’antico carcere sassarese. Lo spettacolo sarà rappresentato dalla Compagnia Teatro Sassari, giovedì 27 marzo, alle 21, al Teatro Parodi di Porto Torres per la regia di Marco Spiga. In realtà, nel programma delle manifestazioni programmate dal Fai per la manifestazione «Oltre le mura di San Sebastiano. 150 anni di carcere nascosti alla città», la commedia doveva essere rappresentata proprio a San Sebastiano, ma le autorizzazioni non sarebbero arrivate in tempo. Forse perchè neppure quando un carcere è già chiuso si può accettare che si parli ancora della brutta vicenda dei pestaggi. Nel racconto, infatti, c’è un passaggio su quell’esplosione di violenza del 2000, «vista in una transizione onirica dagli occhi dell’anziano detenuto Martinez», quello che arriva in cella giovanissimo, nel 1966, nei giorni della clamorosa evasione di Graziano Mesina. Nel racconto - a vegliare su tutti - una strana infermiera e uno strano gatto orbo di un occhio, che non tutti possono vedere e che sembrano sapere ogni cosa, sin dalla notte dei tempi. Nella storia anche l’ingresso in carcere di Dario Fo, arrestato al cinema Rex durante il suo spettacolo... (g.b.)

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