La Nuova Sardegna

Sassari

Nuovo allarme per la chiesetta di Balai

di Gavino Masia
Nuovo allarme per la chiesetta di Balai

Dopo il parroco don Mario Tanca è il gruppo consiliare del Pd a chiedere al Comune la messa in sicurezza del luogo di culto

19 marzo 2014
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PORTO TORRES. La chiesetta di Balai Vicino, che ospita i simulacri dei Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario durante la “Festha Manna”, mostra delle crepe che pregiudicano la staticità dell’edificio. L’allarme è dei consiglieri comunali del Pd Luciano Mura e Massimiliano, che hanno anche presentato un’interrogazione urgente al sindaco Beniamino Scarpa, con la quale chiedono “quali atti e intenzioni la giunta abbia in animo di porre in atto per sanare la situazione attuale che si presenta alquanto critica”.

Ad avvalorare questa ipotesi i due esponenti del Partito democratico ricordano quando riferito alla fine dei festeggiamenti del 2013 dal parroco di San Gavino don Mario Tanca, che inviò una dettagliata relazione riguardante la chiesetta di Balai Vicino con allegata una ricca documentazione fotografica che evidenziava le condizioni dell’importante monumento.

“Quella documentazione mostrava crepe nella volta e distacchi di materiali lapidei – aggiungono Mura e Ledda –, nonché vistose infiltrazioni di acque piovana e marina dalle pareti della chiesa e dalla volta dell’ipogeo”.

La struttura di culto, conosciuta anche come San Gavino a Mare, è stata costruita su una roccia a picco sul mare: nell'area sono state ritrovate sepolture di origine romana, utilizzate anche in periodo cristiano, e lo stesso luogo, secondo la tradizione, fu la prima sepoltura dei tre Martiri Turritani.

L’interno della chiesa ha la volta a botte, e dietro l’altare si trova un altro edificio, precedente alla chiesa, che si suppone fosse una cisterna romana. Gli ultimi lavori sono datati 2009, costo 36mila euro, e riguardavano l’impermeabilizzazione della copertura mediante la stesura a pennello su tutta la superficie di un elastomero, pulizia delle pareti interne da tutti i residui degradati d’intonaco in modo che la muratura di pietra potesse essere di nuovo protetta da un intonaco di calce aerea e sabbia.

Da allora i segni dell’età e il moto ondoso del mare stanno mettendo in serio pericoloso la staticità della chiesetta, e a qualche mese dalla festa di Pentecoste diventa fondamentale conoscere in che stato si trova la struttura e se sotto l’aspetto della sicurezza i fedeli possono stare tranquilli.

Il culto dei Martiri Turritani è rimasto sempre vivo nel territorio, testimoniato dalla fiumana di gente che accompagna la processione, e le statue di legno del XVII secolo che rappresentano Gavino, Proto e Gianuario diventano meta ininterrotta dei fedeli di tutta la provincia durante la visita all’interno delle tombe della chiesetta di Balai Vicino.

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