La Nuova Sardegna

Sassari

Il futuro del Campus ripassa in Consiglio

di Luigi Soriga
Il futuro del Campus ripassa in Consiglio

L’assemblea dovrà pronunciarsi sulla variante urbanistica necessaria all’area delle ex Semolerie per ospitare il progetto

18 marzo 2014
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SASSARI. Si dice che il destino del campus universitario passi per il consiglio comunale di questo pomeriggio. Così continua a ribadire il rettore Attilio Mastino: «E’ fondamentale ora il passaggio a Palazzo Ducale». Così dice anche il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu: «Attendiamo che sulle ex Semolerie il Comune si esprima ufficialmente».

Ma ancora non è chiaro che tipo di suggello istituzionale possa apporre la seduta di oggi. I consiglieri infatti dovrebbero dire se sono d’accordo o meno a concedere la variante urbanistica che renderebbe l’area davanti al cimitero una volta per tutte idonea ad ospitare il campus. Le ex Semolerie sono compatibili (con minuscole riserve) secondo il Puc, ma non per il vecchio Piano regolatore che le classificano come zona industriale D1. Non essendo il Piano Urbanistico approvato definitivamente, in attesa dell’avvallo della Regione ancora vige la doppia conformità con il Prg, ed ecco che l’area (come tutte le altre proposte all’Ersu), ha bisogno di un ritocco sulle destinazioni d’uso. In verità il Consiglio a metà settembre aveva implicitamente scartato le ex Semolerie, approvando una mozione presentata da Sel.

Ma ora le condizioni sono cambiate: il Puc è stato adottato, la Regione, tra le sue osservazioni, non ha avuto niente da ridire sulla scheda norma alle porte di Sassari, lo stesso dirigente comunale Agatau ha dichiarato che tecnicamente la variante si potrebbe concedere. A questo punto otto consiglieri hanno chiesto che l’argomento campus fosse rispolverato in Consiglio. Ma da qui ad ottenere un ok al progetto c’è di mezzo il mare.

Infatti la discussione di oggi potrebbe portare tuttalpiù a un ordine del giorno che chieda di inserire l’argomento Campus tra i punti in oggetto di una seduta successiva. Perché per ora non esiste niente di concreto sul quale votare, nè una pratica e nè un’altra mozione, che sarebbe l’unico strumento capace di superare la mozione-bocciatura precedente. Insomma, il Consiglio potrebbe essere ancora una volta una grande bolla di sapone capace di far galleggiare nel limbo una telenovela senza fine.

A restare appeso nell’incertezza c’è il titolare della Cator, Marco Cavalieri, che nel dicembre 2011 si era fatto avanti proponendo l’area delle ex Semolerie.

«Ho partecipato a un bando, ho offerto un’area che il Puc ha individuato come idonea ad ospitare una struttura per studenti, ho ipotizzato come valore di mercato 7 milioni di euro, ma il prezzo sarà oggetto di valutazione dell’Agenzia del territorio. Non ho voluto alcuna caparra e non chiederò niente, qualora la compravendita non si concluda. Ho avuto parere positivo della Soprintendenza e dei vigili del Fuoco, lo stesso Ersu ha scelto le ex Semolerie giudicandole il terreno migliore tra quelli disponibili. La Regione non pone ostacoli, il dirigente Agatau dà un parere tecnico favorevole alla possibilità di concedere una variante urbanistica. L’unica cosa che manca è un parere politico del Consiglio comunale, che in tutto questo tempo non si è mai espresso in maniera ufficiale. Vorrei che lo facesse in modo chiaro e definitivo».

«Ma vorrei anche che il trattamento politico riservato a me venga fatto anche per gli altri terreni. Perché il Brefotrofio, ad esempio, avrebbe bisogno di una doppia variante, visto che non è compatibile nè col Puc e nè col Prg. E mi sembra proprio strano che l’Università, come sostengono alcuni candidati al ruolo di Rettore, possa offrirlo a titolo gratuito, perché ci sarebbero rischi sotto il profilo contabile. Non so quanto la Corte dei Conti sarebbe d’accordo a un’operazione del genere».

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