La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd rompe gli indugi: voto a maggio

di Giovanni Bua
Il Pd rompe gli indugi: voto a maggio

Sassari, il sindaco Ganau si affranca da Spissu e Lai che erano contrari

06 marzo 2014
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SASSARI. Il dado è tratto. La coalizione di centrosinistra ha deciso che si andrà al voto il 25 maggio. Dando il via a una corsa infernale che non avrà più soste. Una scelta sofferta, non unanime e con ancora alcune variabili da sistemare. Sulla quale però è ormai impossibile tornare indietro. Anche perché segna la rottura di un sodalizio politico che andava avanti da lustri: quello tra il sindaco Gianfranco Ganau e l’ex presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu.

I due infatti si sono affrontati nella prima delle due riunioni, quella riservata al Pd. Con l’ex sindaco socialista che, come annunciato sabato, ha difeso le sue posizioni. Mettendo in fila le argomentazioni che già aveva espresso il segretario regionale Silvio Lai, ieri assente perché impegnato a Roma.

“Non siamo pronti – ha spiegato in sostanza Spissu – e non c’è motivo di accelerare voto e primarie senza avere il tempo di riflettere sulle candidature. Come non c’è motivo di dire che questa esperienza amministrativa è finita. Se ci sono spaccature si ricuciranno con un patto di coalizione che preveda una serie di partite condivise portare a termine da qui a fine mandato. Se il nome dell’attuale vicesindaco non convince se ne trovi un altro, di garanzia. Serve tempo per dare vita a un percorso serio e corale. E non si vede perché ci si debba infilare in una corsa a perdifiato, che rischia di favorire più i nostri avversari, soprattutto i 5 stelle, che noi”.

Argomentazioni rimandate al mittente dal sindaco Gianfranco Ganau, che ha ribadito la sua posizione con fermezza: la sua esperienza alla guida della città è chiusa, ed è inutile logorare una maggioranza già sotto pressione con un anno di interregno del quale non si vede la necessità. L’unica strada percorribile è quella che porta alle urne.

Uno scontro che, secondo quanto riferiscono alcuni presenti all’incontro a porte chiuse, è salito progressivamente di tono. Concludendosi con Ganau che (forte forse anche dell’assenza di Lai) ha vinto il braccio di ferro e Spissu che, ribadendo le sue perplessità, soprattutto sui tempi, ha comunque dato il suo via libera. E proprio sui tempi si gioca ora la partita. La road map è già tracciata.

Venerdì ci sarà il coordinamento regionale, nel quale il segretario Silvio Lai proporrà le possibili date per le primarie, da fare contemporaneamente in tutti i Comuni dell’isola dove si vota (nel Sassarese, Sorso, Alghero e Castelsardo).

Lunedì un’ulteriore riunone di coalizione e la direzione provinciale del Pd, nella quale si ufficializzerà la posizione politica riguardante il ritorno alle urne a maggio. Cornice dentro cui Ganau (che già oggi studierà con gli esperti le diverse possibilità regolamentari) si muoverà per dare il via alla corsa senza rischiare di rimanere incagliato nelle secche di una proclamazione ufficiale degli eletti in consiglio regionale, che sembra tardare ancora. Le date sul tavolo sono: presentazione delle candidature per le primarie entro il 21 marzo.

Primo turno delle primarie il 6 aprile. Eventuale secondo turno il 13. Il tutto considerando che la ghigliottina per la presentazione delle liste scatta il 24 aprile (un mese prima del voto previsto, in concomitanza con quello delle Europee, il 25 maggio).

E il sindaco Ganau deve aver esercitato l’opzione di carica (visto che rimane assolutamente convinto di non dimettersi) entro il 31 marzo, per dare tempo a tutte le forze politiche di fare i 55 giorni minimi di campagna elettorale. In mezzo al delirio la colazione di centrosinistra dovrà trovare il tempo di cambiare anche le regole delle Primarie.

Bocciate quelle che hanno portato alla nomina (poi ritirata) al primo turno della Barracciu a governatore con il 42 per cento dei voti, l’asticella per il ballottaggio verrà infatti riportata a un più sicuro 50.

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