La Nuova Sardegna

Sassari

Sini alla Provincia: «Sgravi agli agricoltori»

Il consigliere del Pdci chiede agevolazioni sui canoni di occupazione di spazi e aree stradali

01 marzo 2014
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PATTADA. Sarà discusso la prossima settimana dal consiglio della Provincia di Sassari un ordine del giorno del consigliere pattadese Pdci Angelo Sini per stabilire sgravi fiscali in favore degli agricoltori. Il riferimento è il vero e proprio “salasso” che in questi ultimi tempi agricoltori e imprenditori agricoli stanno subendo con il pagamento dei canoni di accesso aziendale, gravati da indennità, more e quant’altro perché spesso non adeguatamente segnalati.

Proprio in queste ultime settimane stanno “fioccando” cartelle di Equitalia che appunto chiedono il pagamento anche degli arretrati. E’ un problema annoso, che riguarda soprattutto le zone interne dove l’accesso ai fondi agricoli avviene attraverso strade di competenza provinciale, ma è una situazione tanto diffusa che va normalizzata stabilendo sgravi o esenzioni per imprenditori agricoli e coltivatori diretti (ovvero coloro che dal lavoro in campagna traggono il primario sostentamento), come avviene in tante altri parti d’Italia.

Da qui l’ordine del giorno del consigliere dei Comunisti Italiani, che chiede alla Provincia di Sassari di attivarsi per modificare il regolamento sull’Occupazione di Spazi e Aree Stradali stabilendo, appunto, agevolazioni per chi vive del lavoro in campagna.

«In un momento di grave crisi come questo, nel quale ormai molte aziende agricole sono al limite della sopravvivenza – dice il consigliere pattadese Angelo Sini – è impensabile che esse vengano gravate anche dai costi dei canoni per l’accesso ai loro terreni. In tante altre parti d’Italia – aggiunge Sini – gli enti locali hanno provveduto a stabilire agevolazioni e sgravi per queste categorie, proprio come avviene, ad esempio, per alcune concessioni edilizie. Il regolamento Occupazione di Spazi e Aree Stradali della Provincia di Sassari, che oltretutto è piuttosto obsoleto (risale al 2000 con solo alcune modifiche apportate nel 2003), non prevede niente del genere e ciò costituisce a mio parere una sua grave carenza, soprattutto se si pensa che il lavoro agricolo costituisce nel nostro territorio una delle principali forme di sostentamento per tantissime famiglie e intere comunità. Chiedo quindi al consiglio provinciale - dice ancora l’esponente del Partito dei Comunisti Italiani - di attivarsi immediatamente per apportare le necessarie modifiche a tale regolamento, per venire incontro alle esigenze del comparto agricolo e allevatoriale». (b.m.)

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