La Nuova Sardegna

Sassari

L’ultima fatica di Antoni canu

“Les mies mans”, la poesia parla catalano

“Les mies mans”, la poesia parla catalano

OZIERI. “Les mies mans - poesies”. Con questo titolo è da qualche giorno in edicola l'ultima fatica letteraria del noto poeta ozierese-algherese Antoni Canu. Ozierese di nascita e di profonda e...

28 febbraio 2014
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OZIERI. “Les mies mans - poesies”. Con questo titolo è da qualche giorno in edicola l'ultima fatica letteraria del noto poeta ozierese-algherese Antoni Canu. Ozierese di nascita e di profonda e sicura formazione logudorese, con trascorsi giovanili di appassionato coltivatore della terra, ricco di profondo, quasi religioso amore per la natura, la lingua e la cultura della sua città, dopo il trasferimento ad Alghero, si è ritrovato immerso in una nuova realtà che lo ha conquistato in modo viscerale.

I suoi primi componimenti poetici naturalmente sono stati in puro, sonoro logudorese. Poi impadronitosi pienamente della parlata algherese ha iniziato a scrivere e “cantare” in perfetto catalano, lingua di cui è oggi del tutto padrone.

“Les mies mans” (Edizioni Nemapress - 15 ,00 Euro) è il 25° titolo della collana di autori isolani della stessa casa editrice. E' presentato da Lucia Gaddo Zanovello mentre la traduzione in catalano è stata sapientemente curata da Pilar Calvet.

L'agile e leggibilissimo testo comprende una trentina di intriganti liriche in lingua catalana con traduzione a fronte in italiano. Canu che ha già dato alle stampe “Poesie -1995-; En l'arc del dies - 1995-, Nou cant - 23007” esalta sempre la forza che emana dalla “terra” e dal lavoro che sempre riescono ad affrancare ogni essere dallo scoramento e dalla tristezza.

Com'è fra l'altro rilevato nell'introduzione, la poesia di Antoni Canu “è come un vaccino benefico, un antiveleno che ci difende dal degrado dei giorni d'oggi, da una grama e grigia sopravvivenza in smarrita solitudine. Se ne trae un rigeneratore respiro profondo, come un sentore persistente di zagara che solleva lo spirito dall'avvilimento del vivere quotidiano”.

Splendido il corredo fotografico curato da Sebastià Canu. In copertina “Espigues sense temps”.

L'opera sarà fra breve presentata ad Alghero ed Ozieri e a Barcellona per invito del circolo dei sardi e dell'Università della Catalogna.

Gerolamo Squintu

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