La Nuova Sardegna

Sassari

Massacrato di botte: «Vogliamo i soldi»

di Daniela Scano
Massacrato di botte: «Vogliamo i soldi»

Momenti di terrore per il titolare di Eurospin. Mura è stato picchiato da due uomini che sono poi fuggiti con mille euro

24 febbraio 2014
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SASSARI. Sono usciti dall’ombra e gli hanno lanciato un giubbotto sulla testa. Volevano i soldi e glielo hanno fatto capire a suon di botte, convinti che mentisse quando giurava di non averne tanti con sè. Non tanti quanto pensavano loro, che puntavano agli incassi del fine settimana dei supermercati Eurospin. Erano due, mascherati e senza armi, ma decisi a fare molto male per riuscire nell’impresa. Alla fine si sono “accontentati” di mille euro, tutto ciò che Giuseppe Mura, 38 anni, titolare con il fratello della catena di market di famiglia e degli Eurospin, aveva nel portafoglio.

La rapina è stata messa a segno l’altra sera alle 22.45 a Sant’Orsola 2, nel giardino dell’abitazione dove Giuseppe Mura vive con la moglie e due figli piccoli. La casa è inserita in un complesso di villette a schiera. È stata proprio la presenza in casa dei bambini e della compagna a far mantenere all’imprenditore i nervi saldi. «Non ho urlato – avrebbe confidato ai soccorritori l’uomo – perché avevo paura che mia moglie uscisse di casa e che la situazione si aggravasse ulteriormente». Giuseppe Mura è stato pestato a sangue ma ha reagito, ingaggiando una colluttazione con i due rapinatori. E nel frattempo, con voce soffocata, continuava a rispondere a tono alla richiesta dei suoi aggressori: «Soldi, vogliamo i soldi». Il commerciante, come il fratello del resto, non porta mai con sè gli incassi dei supermercati che vengono consegnati a una guardia armata che provvede a depositarli in banca.

L’aggressione è durata pochi minuti, dai cinque ai dieci, che sono sembrati una eternità al commerciante sassarese. Non erano neppure le 23 quando dal telefono di Mura sono partite due telefonate: una alla centrale operativa della questura, la seconda al 118. La polizia e l’ambulanza sono arrivate quasi contemporaneamente in via Ortobene, davanti al cancello del complesso residenziale dove vive la famiglia Mura. Sul posto sono intervenuti gli uomini della sezione Antirapina della squadra mobile diretta da Bibiana Pala, anche lei presente fino a tarda notte a Sant’Orsola per coordinare le indagini. Gli investigatori hanno raccolto le prime informazioni dall’imprenditore, ma per i dettagli aspettano che le sue condizioni psicofisiche migliorino. L’altra notte Giuseppe Mura è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata, dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti che hanno escluso fratture e traumi interni.

L’agguato notturno ai danni di Giuseppe Mura è considerato un episodio molto grave dagli investigatori: per la modalità quasi da professionisti con cui è stata commessa la rapina, per il quartiere scelto dai malviventi per agire, per la brutalità dimostrata anche quando era chiaro che la loro vittima non avrebbe potuto soddisfare le loro richieste.

Quello messo a segno a Sant’Orsola 2 è solo l’ultimo, il più grave, di una serie di reati contro la persona e contro il patrimonio commessi negli ultimi tempi nel quartiere residenziale. Furti in appartamento, scippi e rapine. Due settimane fa, anche in quella occasione di sabato, un rapinatore solitario aveva fatto un colpo nella parafarmacia del rione. La titolare della farmacia aveva lanciato l’allarme sulla sicurezza nel quartiere, dove è stato costituito anche un comitato di residenti che tra le altre cose chiede che l’emergenza criminalità diventi un punto centrale nell’agenda delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

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