La Nuova Sardegna

Sassari

Mdma e Lsd inglese per il mercato sardo - Frullata e diluita, la sostanza viene "bevuta" nei cocktail

di Gianni Bazzoni
Mdma e Lsd inglese per il mercato sardo - Frullata e diluita, la sostanza viene "bevuta" nei cocktail

Dieci misure cautelari (cinque agli arresti domiciliari) a conclusione dell’indagine della polizia sul filone Londra-Alghero

23 febbraio 2014
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SASSARI. La droga viaggiava in aereo. Da Londra ad Alghero per poi essere distribuita nella piazza dei giovanissimi, tra Sassari, Alghero, Porto Torres e Olmedo. Mdma (la cosiddetta droga in bottiglia) e Lsd in francobolli e cartoncini: più di 500 dosi sequestrate nel corso di un anno di indagini portate avanti dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Alghero. Dieci le misure cautelari eseguite ieri mattina all’alba nel corso di una attività che ha coinvolto - oltre agli uomini del commissariato catalano - gli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari, della sezione volanti e i colleghi del posto fisso di Porto Torres. Agli arresti domiciliari sono finiti Gennaro De Falco, 30 anni, napoletano, domiciliato ad Alghero; Salvatore Porcu, 26, di Sassari; Antonio Dore, 29, e Alessandro Campus, 23, entrambi di Alghero; Roberto Mannoni, 37, di Porto Torres. Per tutti l’accusa è di cessione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Nell’ambito della stessa operazione - coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Elena Loris, che ha richiesto i provvedimenti cautelari firmati dal gip del Tribunale di Sassari - che ha fatto registrare, ieri mattina, una quindicina di perquisizioni in tutto il territorio, sono state notificate tre ordinanze che dispongono la permanenza in casa nelle ore notturne per tre algheresi e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per altri due sassaresi (hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni).

I dettagli dell’attività investigativa sono stati illustrati ieri mattina in questura, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal dirigente del commissariato di Alghero Valter Cossu e dal capo della squadra mobile di Sassari Bibiana Pala.

Tutto era cominciato con i primi movimenti intercettati in aeroporto ad Alghero, la Mdma (Metilen Diossi Met Anfetamina) trasportata in ovuli e i “trip”di Lsd (francobolli o cartoncini tra i bagagli). Da quel momento, gli agenti della squadra di polizia giudiziaria hanno pensato di non interrompere il viaggio in aeroporto e hanno lasciato che parte della droga arrivasse a destinazione ai committenti. L’indagine avrebbe così permesso di stabilire che Mdma e Lsd venivano acquistate sulla piazza londinese, spesso da Gennaro De Falco che poi si sarebbe preoccupato di attivare i contatti nel territorio, tra Sassari, Alghero e Porto Torres. Così - secondo quanto riferito dagli investigatori - sarebbe stato possibile monitorare anche lo spaccio in ambito locale. In particolare, il ruolo svolto da Antonio Dore che avrebbe trasportato Mdma da Londra ad Alghero per conto di Roberto Mannoni, e di centinaia di “trip” fatti arrivare ad Alghero per conto di De Falco e consegnati a Salvatore Porcu che poi avrebbe curato la vendita al dettaglio. Le indagini avrebbero consentito di definire anche l’attività di Alessandro Campus e di altri giovani locali - fino a quel momento dediti alla cessione di hascisc e marijuana - che avrebbero fatto il classico salto con lo spaccio di Mdma e Lsd.

Gli investigatori hanno sottolineato che l’attività è ancora in corso, anche in collaborazione con l’Interpol, per stabilire i contatti tra gli spacciatori della capitale inglese e gli italiani. Proprio a Londra, l’attenzione attorno alla Mdma era salita parecchio poco più di due anni fa dopo la morte di due giovani assuntori.

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