La Nuova Sardegna

Sassari

Gli animatori dei villaggi e degli alberghi sardi: tutti “svizzeri”

Gli animatori dei villaggi e degli alberghi sardi: tutti “svizzeri”

L’indagine della Direzione regionale del Lavoro mette a fuoco il sistema per alleggerire i contributi sui lavoratori

21 febbraio 2014
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CAGLIARI. Il meccanismo è questo: si selezionano i lavoratori stagionali degli alberghi, si propone loro un contratto in Svizzera dove ha sede la società, da firmare sul posto o attraverso internet, si crea in questo modo un “parco” dipendenti di varie nazionalità ma tutti inquadrati nei regimi contrattuali elvetici.

Tutto regolare, se non fosse che in questo modo i servizi di animazione di alberghi e resort della Sardegna sono garantiti da personale per il quale non arriva contribuzione. Al datore di lavoro conviene perché versa la contribuzione del 6% contro quella italiana che è al 36-40% e pazienza se questo al lavoratore piace poco.

Il fenomeno dilaga e rientra nella categoria delle irregolarità mascherate messe a fuoco dalla Direzione regionale del Lavoro che ha interessato la Direzione centrale a Roma per il coinvolgimento di normative di uno Stato extracomunitario: “Sia chiaro, formalmente il contratto e la modulistica, in particolare il modello A1 rilasciato in Svizzera, è regolare - ha spiegato Eugenio Annicchiarico, responsabile delle Direzioni provinciali del Lavoro di Sassari e Nuoro - accade questo: gli alberghi appaltano da anni i servizi di animazione turistica a società che hanno sede in Svizzera o a società italiane che poi subappaltano a società svizzere. Nella migliore delle ipotesi i giovani sono stati in Svizzera a firmare il contratto stagionale, nella maggior parte dei casi non sono mai stati in Svizzera e hanno firmato i contratti nella struttura o su internet. Questo sistema evasivo della contribuzione italiana serve per pagare i contributi secondo il diritto svizzero che ha norme meno stringenti: la contribuzione è al 6% mentre quella italiana è al 36-40%”.

Secondo le ispezioni condotte nel 2013 di norma gli albergatori non sono responsabili, semmai lo è sul versante penale la società italiana che si fa somministrare lavoratori da una società svizzera. “Vista la particolare situazione che coinvolge un altro Stato, per di più extracomunitario, il problema non può esser risolto da noi. Il fenomeno sta dilagando, con un sistema simile anche nell'edilizia attraverso il 'falso appalto comunitario’. La società è spesso in Romania, o Bulgaria, formalmente gli addetti sono assunti nei due Paesi ma risiedono da anni in Italia”.

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