La Nuova Sardegna

Sassari

Il medico indagato si difende: «Non avevo io l’apparecchio sparito»

di Nadia Cossu
Il medico indagato si difende: «Non avevo io l’apparecchio sparito»

Inchiesta della Procura di Sassari, parla il fisiatra: lo avevo chiesto in affidamento all’Asl, poi l’ho mandato in assistenza

20 febbraio 2014
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SASSARI. Si affida all’avvocato Nicola Satta che lo tutela per chiarire la sua posizione «di assoluta estraneità» rispetto ai fatti che gli contesta la procura della Repubblica di Sassari.

E i fatti contestati cui si riferisce Massimo Pellicano, il medico sportivo che esercita come fisiatra all’Asl di Sassari, si riferiscono in particolare alla scomparsa – dagli ambulatori dell’azienda sanitaria – di un’apparecchiatura per la misurazione impedenziometrica di cui, in base a una segnalazione arrivata ai carabinieri, lui sarebbe stato in possesso nel suo studio privato. E proprio per questo i militari del Nas hanno eseguito nei giorni scorsi una perquisizione accurata nell’abitazione e nell’ambulatorio dove Pellicano riceve i pazienti. «Ma quell’apparecchio non lo aveva lui – precisa il legale Nicola Satta – Il decreto di perquisizione prevedeva la ricerca di quattro macchinari, tre sono stati trovati ancora confezionati negli armadi degli ambulatori dell’Asl, quello per la misurazione impedenziometrica mancava all’appello e allora gli uomini del Nas sono andati a cercarlo a casa del mio assistito. Ma lui ha da subito spiegato che l’apparecchio in questione lo aveva mandato in assistenza da un tecnico. I militari hanno preteso che Massimo Pellicano chiamasse questo tecnico in loro presenza e lo stesso per telefono ha confermato che l’attrezzo era effettivamente in suo possesso. Subito dopo lo ha riconsegnato agli uomini dell’Arma».

Ferma restando l’esistenza di un’indagine del sostituto procuratore Giovanni Porcheddu a carico del fisiatra, l’avvocato Nicola Satta ritiene di dover fare delle precisazioni circoscritte al fatto per il quale hanno proceduto i carabinieri del Nas: la sparizione dell’apparecchio in dotazione all’Asl. «Siamo in possesso dei protocolli attraverso i quali il mio cliente aveva comunicato all’Asl di aver preso in affidamento quei macchinari in quanto coordinatore del progetto “Movimento è vita” affidato dall’azienda sanitaria a un’équipe multidisciplinare che Pellicano gestiva. Era autorizzato a utilizzare queste strumentazioni per portare avanti quel lavoro».

Il progetto cui si fa riferimento si prefiggeva, in linea con quelli del Piano nazionale di prevenzione, di trasmettere ai pazienti selezionati le abilità, le competenze e le capacità per svolgere un’attività fisica consona al recupero delle funzioni cardio metaboliche articolari e motorie per migliorare la qualità della vita. L’intesa tra Asl di Sassari, Provincia e comuni di Sassari e Porto Torres aveva permesso di “arruolare” 270 pazienti che erano stati sottoposti a visita cardiologica e a un esame di impedenziometria. «A un certo punto il macchinario è stato portato in assistenza – spiega il legale – e il tecnico lo ha confermato».

Durante la perquisizione nello studio di Pellicano i carabinieri hanno sequestrato anche delle agende: «Abbiamo già fatto richiesta al Riesame – ha detto a proposito Nicola Satta – per il dissequestro». L’inchiesta della magistratura intanto va avanti.

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