La Nuova Sardegna

Sassari

Eolico, assalto al Golfo dell’Asinara

di Pinuccio Saba
Eolico, assalto al Golfo dell’Asinara

La Trevi Energy ha presentato un progetto che prevede 11 aerogeneratori nei comuni di Sassari, Stintino e Porto Torres

03 febbraio 2014
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SASSARI. Respinta e con sanguinose perdite dal Golfo degli Angeli, adesso la “Trevi Energy” prova ad andare all’assalto del Golfo dell’Asinara. E lo fa con un progetto che prevede l’installazione di undici pale eoliche spalmate nei territori Sassari, Stintino e Porto Torres.

Lo scorso 28 gennaio, infatti, la Trevi Energy ha presentato la proposta di avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale alla Regione Sardegna (assessorato alla Difesa dell’Ambiente), alle amministrazioni comunali interessate e alla Provincia di Sassari.

Secondo il progetto le undici pale, alte 150 metri, dovrebbero essere installate una in territorio di Porto Torres, nei pressi della discarica comunale (ormai esaurita) di Monte Rosè; sei pale dovrebbero essere montate sulle colline della Nurra di Sassari che si affacciano sul Golfo del’Asinara, fra la discarica di Monte Rose e la centrale di Fiume Santo; le ultime quattro, le più impattanti dal punto di vista panoramico, dovrebbero sorgere a intorno a Pozzo San Nicola, fra la borgata, lo stagno di Pilo ed Ezzi Mannu. Un vero e proprio cazzotto nello stomaco al quale è però difficile opporsi. «Abbiamo poche armi a disposizione perché la legge prevede tutti gli spazi alle zone della aree industriali siano idonee all’installazione della pale eoliche – spiega Monica Spanedda, assessore comunale all’Ambiente –. Purtroppo la normativa è articolata in modo tale che agli enti locali non è concesso porre vincoli, se non di carattere urbanistico o evidentemente ambientale. E per lo stato, le campagne, soprattutto quelle in prossimità di agglomerati industriali, non possiedono queste caratteristiche».

Caso chiuso, quindi. Non esattamente poiché la realizzazione delle centrali eoliche prevede comunque la realizzazione di una serie di immobili che si traducono in volumetrie e cubature. E quelle sono di stretta competenza degli enti locali e di competenza esclusiva della Regione Sardegna che vanta uno Statuto Speciale riconosciuto con legge Costituzionale. I Piani urbanistici comunali sono perciò l’arma più efficace (se non l’unica) in mano alle amministrazioni comunali.

Un discorso a parte merita invece la porzione di progetto della Trevi Energy che si proietta sul territorio stintinese. Gli “aerogeneratori”, installati fra Pozzo San Nicola e lo stagno di Pilo, sarebbero visibili da decine di chilometri di distanza, con un impatto paesaggistico devastante. «Stanno tornando all'arrembaggio – tuona il sindaco Stintino Antonio Diana – e adesso vorrebbero costruire pale alte quanto un grattacielo di 50 piani. Questa volta però si addentrano maggiormente nel territorio di Stintino, a dispregio della volontà che questo territorio ha già espresso in passato».

Il consiglio comunale di Stintino e poi il sindaco in sede di conferenza di servizi a Cagliari, si erano già opposti nel 2011 e nel 2012 alla costruzione di impianti eolici progettati per essere costruiti nei pressi di Pozzo San Nicola. In entrambi i casi il Comune aveva avuto ragione e a nessuno degli impianti è stata concessa l'autorizzazione. Ora il nuovo progetto che interessa un’area sulla quale insistono due aree Sic. Il Comune di Sassari, avverte l’assessore Monica Spanedda «si opporrà con tutti i mezzi normativi a disposizione, sempre nel rispetto delle leggi» mentre il sindaco di Stintino si dice pronto «a erigere barricate perché il nostro territorio venga rispettato». E da Antonio Diana arriva quindi un appello ai candidati per le regionali perché «si metta fine a questa attività speculativa, si rispetti il territorio e la volontà della popolazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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