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Sassari

Invasione di campo, assolto il velocista Gavino Dettori

Invasione di campo, assolto il velocista Gavino Dettori

MUROS. È stato assolto perché il fatto non sussiste – con formula ampia quindi – il velocista 26enne di Muros Gavino Dettori. A dicembre del 2009 si rese protagonista di una fulminea e solitaria...

30 gennaio 2014
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MUROS. È stato assolto perché il fatto non sussiste – con formula ampia quindi – il velocista 26enne di Muros Gavino Dettori. A dicembre del 2009 si rese protagonista di una fulminea e solitaria invasione di campo durante la partita di calcio di Terza categoria tra la squadra del suo paese, l’Atletico Muros, e il San Quirico Buddusò che gli costò una denuncia.

L’assoluzione davanti al tribunale di Sassari l’ha decisa il giudice monocratico Claudia Satta, accogliendo la richiesta del difensore dello sportivo, l’avvocato Ivano Iai. Il pm aveva chiesto invece per Dettori la condanna a un mese di reclusione e 2000 euro di multa.

Dettori, consigliere comunale di Muros, campione di atletica leggera e di bob (ha partecipato ai mondiali in Canada e Usa), si trova in tribuna, a Muros, il 6 dicembre di cinque anni fa. A un certo punto un giocatore si infortuna, rimane dolorante per terra, l’arbitro non ferma il gioco e gli avversari non buttano la palla fuori per consentire l’ingresso in campo dei soccorsi. Dettori non ci pensa due volte: salta la recinzione e corre verso il direttore di gara, gli chiede perché mai non abbia fermato il gioco, poi fa marcia indietro e ritorna al suo posto. Nessuna violenza, nessuna aggressione, ma il clima in campo, già rovente, si scalda ancora di più tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri. Gli animi poi si calmano e tutto sembra finito lì. Non per Gavino Dettori che poco dopo scopre che il suo blitz non è passato inosservato. L’invasione di campo è punita dalla legge e così il velocista finisce davanti a un giudice monocratico del tribunale di Sassari. Difeso dall’avvocato Iai, il campione ha spiegato di aver agito per amore di giustizia. Il giudice ieri mattina gli ha creduto e lo ha assolto.

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