La Nuova Sardegna

Sassari

“Sei di Sassari se” impazza in rete

di Giovanni Bua
“Sei di Sassari se” impazza in rete

Migliaia di iscritti in pochi giorni a un gruppo facebook creato da un “fuorisede”

25 gennaio 2014
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SASSARI. Sai dov’è la curva Michelini e per te quella signora sulle millelire è Lucia del panificio Calvia? Mangi cingomme e fainè? Chiami gli autobus tram e l’unico tram che hai metropolitana? Hai dato qualche moneta da zentu franchi a Belligabelli o hai detto almeno una volta zi vidimmu alla Torres? Non c’è alcun dubbio sei di Sassari. E probabilmente sei uno degli ottomila (ma mentre leggete questo articolo saranno già diventati 10mila) che da tre giorni si sta rotolando dalle risate di fronte a smartphone, tablet e pc, dopo essersi iscritto al gruppo facebook “Sei di Sassari se....”.

Gruppo creato da Davide Piras, freddurista doc, conosciutissimo e molto ben voluto in città. Che nonostante sia fuori da quasi 20 anni (ora fa l’agronomo a Roma ma ha vissuto a Milano, Bologna, in Spagna) non ha perso il polso della sassareseria. Fatta di “grezzate” e sfottò, ricordi condivisi e gergo incomprensibile ai più. Luoghi e persone simbolo di una moltitudine senza età. Che per una bella battuta sacrificherebbe un’amicizia. Che si ricorda del Twix e del Kenny in piazza d’Italia, che quando va al mare a Stintino se la tenta prima nel parcheggio dietro al Rocca Ruja. Che mangiava le deliziose pesche alla Casa del Pane. E, manco a dirlo, il fantastico panino di Renato (anche lui una superstar in facebook). Che dice un bè, crò crò, mascì, poni a bì e fallu baddà. Chiede di entrare da qualche parte a Nello Usai e va a comprare la pizzetta strapiena di patate da Gavina solo per sentirla ridere.

Uno sfogatoio in piena regola. Come ce ne sono molti in facebook. Quello creato da Davide Piras però è diventato virale. E da tre giorni macina iscritti con una tale velocità che il suo creatore ha anche pensato di chiuderlo. «L’avevo fatto per ridere con gli amici – spiega – e per ricordarci un po’ di stupidaggini di quando eravamo giovani, tutti insieme. Era un gruppo chiuso a invito. Hanno iniziato a cercarmi in centinaia. Allora ho aperto le iscrizioni, e sono diventati migliaia. Ho pensato di bloccare tutto, per non fare degenerare la cosa, ma (molto alla sassarese) hanno inziato a dirmi di riaprire, di farli entrare. E allora mi sono arreso. E rido e mi diverto. Anche se mi fa pensare vedere tra queste migliaia di persone una generazione ben precisa. Fatta di tanti over trenta, che stanno fuori, come me. Che a Sassari si sono divertiti, molto. La conoscono, bene. Ma forse hanno pagato un prezzo più alto di altri per diventare grandi, indipendenti».

Ora sono tutti dietro uno schermo a ridere, ricordare, scrivere, pubblicare foto. Esaltati e di nuovo vicini. Perché, come posta Paoletto, Sassari avrà tanti difetti ma ci trovi sempre un vecchio amico che ti aspetta con un birretta.

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