La Nuova Sardegna

Sassari

Colletta contro i tumori, ma è una truffa

di Gavino Masia
Colletta contro i tumori, ma è una truffa

Sassarese denunciato dai carabinieri: distribuiva buste per raccolta di indumenti a nome di una associazione inesistente

25 gennaio 2014
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PORTO TORRES. Quando la dignità del malato viene calpestata da azioni disdicevoli in favore di fantomatiche associazioni, oltretutto compiute da chi ha già un lavoro, bisogna riflettere a fondo sulla pochezza umana di chi cerca di lucrare ai danni di chi sta davvero male. E’ infatti accaduto che un autotrasportatore di Sassari in questi mesi si è impegnato a inserire nelle cassette delle lettere le buste per raccolta indumenti con la dicitura falsa intestata a una sedicente Associazione civili invalidi per tumore. I carabinieri hanno svolto le indagini per mesi, dopo l’esposto presentato da un cittadino turritano che conosceva bene la vera associazione. Dopo avere acquisito le informazioni i militari hanno denunciato per tentata truffa aggravata il 60enne incensurato. La sede della fantomatica Acit - così riportava una scritta nella busta di colore bianco - risultava essere a Montecatini: i carabinieri hanno fatto un controllo alla Camera di commercio constatando che il nome di quell’associazione non esisteva in tutta la provincia, e dopo gli esiti negativi hanno chiesto un intervento dei colleghi della penisola per cercare il nome Acit nella Camera di commercio di Arezzo. Le notizie dalla città aretina sono state negative, non esisteva sede legale e i numeri telefonici non erano mai stati attivati, quindi l’attività investigativa è proseguita con la richiesta del decreto di perquisizione domiciliare. Nell’abitazione dell’uomo sono state recuperate 500 buste etichettate con l’effige della pseudo onlus inesistente, e l’autotrasportare non ha riferito niente sulla vicenda che ha portato i carabinieri ha denunciarlo per tentata truffa.

Sono stati sentiti anche alcuni cittadini che nelle scorse settimane, ingenuamente e in buona fede, avevano donato indumenti nuovi o quasi per una causa nobile. Ora sono in corso accertamenti per stabilire dove il distributore piazzasse gli indumenti che ritirava con le buste-truffa, avvalendosi anche di altri soggetti in via di identificazione. Si cerca di risalire al responsabile della distribuzione in tutta la provincia. L’inganno era stato svelato da un cittadino solerte non convinto dell’effettiva esistenza dell’associazione, che aveva utilizzando il web per constatare che all’indirizzo descritto (Montecatini Terme) non corrispondeva effettivamente alcuna associazione con quel nome. Per dissipare tutti i dubbi, prima di presentare l’esposto alla compagnia carabinieri di Porto Torres, aveva effettuato anche la telefonata al “sedicente” responsabile di zona della sconosciuta Acit, resosi in pochi minuti irreperibile.

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