La Nuova Sardegna

Sassari

Scrutatori, carabinieri a Palazzo Ducale

di Vincenzo Garofalo

Rovente riunione della commissione elettorale. Frau chiama i militari, denuncia irregolarità e annuncia esposti

23 gennaio 2014
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SASSARI. Veleni politici, telefonate ai carabinieri, caos legislativo: un piccolo tsunami ha investito ieri la Commissione elettorale di Palazzo Ducale, convocata dal sindaco (che la presiede) per la nomina dei 548 scrutatori alle elezioni regionali. A chiedere l’intervento dei carabinieri è stato uno dei quattro componenti della commissione, il consigliere comunale Piero Frau. «Ho chiamato le forze dell’ordine – ha spiegato più tardi – per denunciare le gravissime anomalie che ho riscontrato nelle modalità di voto per nomina degli scrutatori». «Come cabina elettorale è stato predisposto l’ufficio del sindaco – ha spiegato –, non garantendo così un voto sereno e incondizionato agli stessi commissari. Inoltre ho chiesto esplicitamente al sindaco che i lavori della commissione fossero registrati usufruendo dei sistemi tecnologici in uso alle commissioni, invece la registrazione è stata fatta con un apparecchio portatile che non dà garanzia di corretto funzionamento». I militari sono arrivati nel primo pomeriggio in sala Giunta, dove era in corso la riunione, hanno raccolto la segnalazione di Frau, annotato le spiegazioni del sindaco Ganau e assistito alle operazioni di voto per rendersi conto personalmente della procedura adottata. Ora la palla passerà alla Procura, dove Frau ha annunciato che presenterà un esposto.

Poco dopo l’arrivo dei carabinieri, la commissione ha dovuto sospendere i lavori, non per l’intervento dei militari ma perché dalla prefettura è stata consegnata una circolare ministeriale con le indicazioni su come procedere alla nomina degli scrutatori: secondo il documento, ciascun commissario deve indicare una sola preferenza per ciascun seggio. Una disposizione che di fatto inficiava le operazioni svolte fino a quel momento dalla commissione, la quale aveva già provveduto alla nomina degli scrutatori in 26 sezioni (su 137), esprimendo due preferenze per ciascun seggio.

La commissione è stata aggiornata a domani mattina, nell’attesa che dalla prefettura arrivino chiarimenti. Ma anche domani i lavori si annunciano tutt’altro che sereni. A creare disaccordo all’interno della commissione è una vera e propria battaglia all’ultimo scrutatore. I 548 posti a disposizione sono stati spartiti in base a un accordo fra i gruppi consiliari e lo stesso sindaco. Accordo contro il quale si è scagliato Piero Frau, ingessando i lavori della commissione.

L’intesa prevede che ciascun consigliere comunale possa indicare undici nomi cui assegnare l’incarico di scrutatore. Altri quattro nomi a testa spettano agli assessori, e restano 68 nomine libere, che il sindaco ha deciso di lasciare appannaggio degli uffici comunali.

Proprio questo particolare ha determinato la rottura con Frau. Il consigliere, passato di recente all’opposizione, in qualità di membro della commissione elettorale ha raccolto le schede con gli 11 nominativi indicati da altri 5 consiglieri comunali. A 66 nominativi (compresi quelli di sua spettanza), ha aggiunto altri 31 nomi, reclamando il diritto a una equa spartizione dei 68 posti lasciati disponibili dal sindaco.

Quei nomi sono poi stati ritirati perché in eccedenza, e Frau non ha partecipato alle votazioni per protesta. «Avevo proposto anche il sorteggio per almeno il 50 per cento delle nomine ma mi è stato rifiutato. Per protesta non voto».

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