La Nuova Sardegna

Sassari

OSilo

Capitta presenta i suoi alberi erranti dolci e arrabbiati

Capitta presenta i suoi alberi erranti dolci e arrabbiati

OSILO. Su “Alberi erranti e naufraghi”, l’ultimo splendido libro di Alberto Capitta, se non tutto, è stato detto molto. Meno è stato detto dell’autore, dello spessore del suo pensiero e della sua...

21 gennaio 2014
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OSILO. Su “Alberi erranti e naufraghi”, l’ultimo splendido libro di Alberto Capitta, se non tutto, è stato detto molto. Meno è stato detto dell’autore, dello spessore del suo pensiero e della sua umanità, che si prestano ad essere tradotti in alcuni ossimori: la sua dolcezza “arrabbiata”, la sua levità profonda, la sua chiarezza complessa. Con questi tratti, Alberto Capitta è emerso nell’incontro con i lettori nella biblioteca comunale, offrendo chiavi di lettura e percorsi creativi che hanno reso ancora più avvincente il libro, e che hanno permesso di capire meglio da quali luoghi dell’anima scaturiscano le sue raffinate costruzioni letterarie. Dopo la presentazione della bibliotecaria, Caterina Solinas, Capitta ha dialogato con Alessandro Vozzo sui temi principali del libro. La conversazione è stata intervallata dalle letture degli alunni della 5 classe delle scuole elementari, che con le insegnanti Susanna Tolu e Luisanna Pittalis, hanno compiuto un impegnativo percorso di comprensione del testo, e che alla fine hanno travolto lo scrittore con le loro infinite curiosità. Un tocco di ulteriore suggestione ad una serata che ha avvinto il numeroso pubblico presente in biblioteca, è stato dato da Gilda Dettori, che con la sua arpa ha steso il tappeto sonoro su cui hanno danzato le letture dei ragazzi. Alberto Capitta ha raccontato dei sopraffatti, dei diversi, degli alberi erranti senza sapere verso quale meta. E di una società brutale, fatta di conformismi e di “buone maniere”, che annichilisce ed espelle il diverso. E ancora, della tradizione che spesso è una gabbia, e del sogno che invece bisogna perseguire, dell’importanza del dubbio, che è la premessa necessaria alla scelta, e della necessità di riservarsi la possibilità di realizzare la propria utopia. (m.b.)

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