La Nuova Sardegna

Sassari

Puc, il pm chiede sei mesi per Planetta

Puc, il pm chiede sei mesi per Planetta

Tentato abuso d’ufficio, la sentenza per Ganau e gli altri 36 imputati è prevista a ridosso delle elezioni

18 gennaio 2014
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SASSARI. La sentenza per i 37 imputati (per le vicende Puc e Tanit) arriverà dieci giorni prima delle elezioni regionali. Il 6 febbraio, infatti, il gup di Sassari deciderà la “sorte giudiziaria” del sindaco di Sassari Gianfranco Ganau (candidato alle regionali), degli assessori Dolores Lai, Monica Spanedda (all’epoca dei fatti, consigliere), dell’allora responsabile dell’Urbanistica Valerio Meloni, e degli altri imputati tra dirigenti comunali, progettisti e consiglieri che votarono il Puc versione 2008, sospettato di assicurare un vantaggio ai parenti di Lai e Ganau consentendo più cemento su terreni di loro proprietà. E arriverà la sentenza anche per gli altri imputati per la vicenda Tanit (i capi d’accusa in questo caso riguardano anche la tentata concussione).

Ieri, davanti al gup, il pm Giovanni Porcheddu ha chiesto una condanna a sei mesi per l’allora consigliere comunale Efisio Planetta (che ha scelto il rito abbreviato) imputato di tentato abuso d’ufficio. Tutto partì dalla lettera del “corvo”, lo scritto anonimo che il 10 luglio 2008, giorno della votazione del Puc, i consiglieri si ritrovarono sul banco. Lettera che conteneva indicazioni su presunti vantaggi in termini di cubature che lo strumento urbanistico da approvare avrebbe comportato per i terreni di proprietà di parenti del sindaco e dell’assessore alle Culture. In pratica l’accusa contestata oggi a Ganau, Lai, ai progettisti del Puc versione 2008 e ai consiglieri comunali che lo votarono: ossia tentato abuso d’ufficio (poi il Puc non divenne efficace perché ritenuto “non coerente” con il Ppr). Accuse sempre respinte con forza. Quegli scritti anonimi dovevano servire alla Procura per dimostrare che i consiglieri sapevano cosa quel voto avrebbe determinato il giorno dell’approvazione del Puc. Ma proprio perché scritto anonimo, il gup Carla Altieri lo ha escluso dal fascicolo su richiesta di uno dei difensori degli imputati, l’avvocato Agostinangelo Marras, legale di Efisio Planetta (imputato per un solo tentato abuso d’ufficio, quello che fa riferimento alla seduta consiliare del 10 luglio 2008. Nel 2009 non aveva partecipato perché si era dimesso una volta eletto consigliere regionale). Ieri Marras ha spiegato al giudice che Planetta non aveva alcun obbligo di astensione dal voto trattandosi «di un atto complesso a interesse pubblico», nulla poteva sapere Planetta della situazione dell’assessore Lai perché il “corvo” non ne parlava nella lettera anonima. «Manca la prova – ha spiegato il legale nell’arringa – che Efisio Planetta volesse intenzionalmente favorire queste persone. E quindi manca la prova che l’imputato volesse procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale ai parenti di Ganau e della Lai». La sentenza – non luogo a procedere o rinvio a giudizio – è attesa per il 6 febbraio. (na.co.)

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