La Nuova Sardegna

Sassari

Orani diffida Abbanoa: «Subito l’acqua nelle case»

di Vincenzo Masia
Orani diffida Abbanoa: «Subito l’acqua nelle case»

La protesta del sindaco di Ittiri dopo una settimana di erogazione a singhiozzo Causa dei disagi sarebbe il cattivo funzionamento dell’impianto del Bidighinzu

11 gennaio 2014
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ITTIRI. Dopo oltre una settimana di immissione “a singhiozzo” dell'acqua potabile nella rete idrica del paese, da parte di Abbanoa, il sindaco Tonino Orani, interpretando la diffusa e giustificata protesta dei cittadini nei confronti di un’ormai insostenibile situazione che priva gli utenti delle esigenze minime legate all’alimentazione e all’igiene, prende posizione nei confronti dell'ente che gestisce il pianeta acqua in Sardegna. È di ieri, infatti, una dura nota nei confronti di Abbanoa, inviata via fax al Distretto n.6 di Sassari e alla Direzione regionale di Cagliari. Lo si apprende da un comunicato, apparso sul sito del Comune di Ittiri, con il quale Orani informa di aver avuto dei contatti telefonici con il responsabile tecnico di Abbanoa dal quale ha appreso che, a causa di problemi tecnici all'impianto di potabilizzazione del Bidighinzu, l’inconveniente sarebbe durato per altri due giorni. Ieri 10, quindi secondo giorno dalla segnalazione, l'acqua è mancata anche nel corso della mattinata. Ciò che denuncia Orani, inoltre, riguarda il mancato preavviso «trovando la popolazione assolutamente impreparata a far fronte alla situazione». Il primo cittadino si rivolge ad Abbanoa a “muso duro” chiedendo «l'immediato ripristino della regolare fornitura di acqua potabile al centro abitato, riservandomi – conclude il fax – di adire le vie più opportune per tutelare l'interesse della popolazione». Molte le voci che, in situazioni di disagio diffuso, si intrecciano e dalle quali si evincono alcuni elementi che possono fare la differenza tra l’ufficialità e la presunta verità. Nello specifico si sente dire che a monte dell’inconveniente, che interessa non solo Ittiri ma altri centri dell'hinterland, ci sia il non perfetto funzionamento dell’impianto di potabilizzazione del Bidighinzu che, ormai datato e obsoleto, produce una quantità di acqua insufficiente per alimentare, a regime, l’intera rete e quindi occorre intervenire per “dosare” l’erogazione in modo da far arrivare, anche se in quantità assolutamente insufficienti, l’acqua nei vari centri. Da notizie dell’ultim’ora si apprende che la situazione “in rete” è ritornata alla normalità ma con i serbatoi di accumulo, presenti nei centri interessati, ancora vuoti, occorrono circa due giorni per riportare la situazione alla normalità. Un altro elemento che emerge nella valutazione complessiva del fenomeno riguarda la parte alta di Sassari che collocata a un livello inferiore agli altri centri diventa, “per caduta”, il vero serbatoio che sottrae il prezioso liquido al resto del territorio che è collocato ad una maggiore altezza. Il tutto, comunque, sembra legato all’ormai inderogabile necessità di adeguare gli impianti di Bidighinzu, visto che nessuno, e lo si può vedere, lamenta mancanza di acqua nell’omonimo invaso. Ma, con la situazione finanziaria di Abbanoa, la soluzione non sembra proprio dietro l’angolo. Occorrerà che, per evitare il ripetersi sistematico di una simile situazione, chi di competenza, assuma decisioni che eliminino alla radice quello che non è più un aspetto patologico ma che già da troppo tempo è diventato, purtroppo, un elemento fisiologico.

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