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Sassari

Dimensionamento scolastico: «Bisogna concertare le azioni»

Dimensionamento scolastico: «Bisogna concertare le azioni»

L’assessore provinciale Musmeci protesta con la Regione «Necessario rinviare i termini di presentazione dei piani»

10 gennaio 2014
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SASSARI. «Le linee guida per il dimensionamento scolastico nell’anno 2014/2015 sono state approvate dalla giunta regionale senza il minimo confronto con le Province, sebbene io stesso avessi richiesto esplicitamente la convocazione del Tavolo di confronto interistituzionale, di cui tra l’altro si fa menzione nelle stesse linee guida». Inizia così la lettera con cui nei giorni scorsi l’assessore provinciale dell’Istruzione, Rosario Musmeci, si è rivolto al suo omologo regionale, Sergio Milia, per stigmatizzare quanto accaduto a cavallo tra le vacanze natalizie e l’inizio del nuovo anno. «Posto che la delibera è del 20 dicembre ma che l’allegato è stato reso pubblico sul sito istituzionale della Regione solo il 6 gennaio - scrive Musmeci - è chiaro a tutti, e in primo luogo dovrebbe esserlo per lei, che è ridicolo fissare al 10 gennaio il termine per l’invio dei piani provinciali».

Il dubbio neanche troppo celato della Provincia di Sassari, «è che si intenda fare a meno del contributo dei territori e delle amministrazioni locali nella definizione del Piano dell’offerta formativa, riservando alla Regione ogni ambito decisionale», dice il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, per confermare quanto asserito dall’assessore Musmeci nella missiva inoltrata ieri a Sergio Milia. «In questo senso, si è trovata senz’altro la strada più semplice - continua il presidente - impedendo di fatto alle Province di esercitare dignitosamente e seriamente le proprie competenze». Come ricorda Musmeci, «il piano provinciale scaturisce da un confronto con i territori, le amministrazioni comunali e le istituzioni scolastiche, che non può ovviamente compiersi nell’arco di tre giorni».

Sono queste le ragioni di metodo in virtù delle quali Musmeci chiede «un rinvio del termine del 10 gennaio, volto a garantire alle amministrazioni provinciali i termini utili per un serio esercizio delle proprie funzioni». Secondo l’assessore dell’Istruzione «risulta incomprensibile il duplice rimando al parere della competente commissione consiliare, il primo contenuto al secondo punto della delibera 53/73, il secondo nell’ultimo punto del sesto paragrafo delle linee guida». La domanda di Musmeci è chiara. «Si tratta dello stesso parere o, come sembra, il primo attiene alle linee guida e il secondo al piano una volta deliberato?». Se così fosse, insiste l’assessore, «le linee guida non potrebbero considerarsi ancora definitive e le Province dovrebbero operare nonostante queste possano ancora subire modifiche a opera della commissione consiliare». In caso contrario, «che senso ha un parere della commissione consiliare successivo all’approvazione del piano definitivo?», chiede all’assessore regionale, Sergio Milia, l’esponente dell’esecutivo Giudici, le cui perplessità sono state riprese nelle scorse ore anche dai vertici dell’Ufficio scolastico regionale.

Ultimo punto di disaccordo, i licei sportivi. «Non posso sottacere la sbrigativa trattazione del tema dell’istituzione dei nuovi indirizzi di liceo sportivo, che in questi termini risulta elusiva di ogni responsabilità politica», scrive infine Musmeci. «Sul tema si rimanda di fatto alle laconiche indicazioni del decreto 52/2013 - aggiunge - senza fissare alcun ulteriore criterio e senza tener conto della mia formale richiesta di concertazione». Questo, è la deduzione, «dimostra la scarsa sensibilità sul tema, che rischia di condurre a inutili conflitti tra istituzioni scolastiche e fra i territori». Ecco spiegato il motivo per cui «ribadisco la necessità di una concertazione nella definizione di nuove linee guida - conclude Musmeci - e comunque un rinvio del termine del 10 gennaio per la presentazione dei piani provinciali».

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