La Nuova Sardegna

Sassari

Spara per rubare la Mercedes, un ferito

di Gianni Bazzoni
Spara per rubare la Mercedes, un ferito

Rapinatore in azione domenica notte in via Stazione. Il proprietario era appena entrato a casa, l’amico colpito al braccio

07 gennaio 2014
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SASSARI. Due colpi di pistola per una rapina. Poteva finire in tragedia il misterioso episodio di domenica notte, in via Stazione a Ozieri. Gavino Mu, 24 anni, che ha cercato di difendere l’auto del suo amico (tornato a casa perchè aveva dimenticato il telefonino), è stato colpito al braccio sinistro: il proiettile gli ha fratturato l’osso. Pochi centimetri e sarebbe stato centrato al cuore, è vivo per miracolo. Il rapinatore è riuscito nell’intento di impossessarsi della Mercedes C200 ed è scappato lasciando il giovane ferito a terra. Il proprietario del veicolo, Walter Manzi, 27 anni, anche lui di Ozieri, dove è titolare di una pescheria, è tornato in strada nel momento in cui il rapinatore - dopo avere compiuto una strana manovra - gli è ripassato davanti. Poi la fuga verso il Goceano.

«Non riesco a capire cosa volesse e chi fosse – ha dichiarato Manzi, ancora in stato di choc –. E’ successo tutto in una decina di secondi, io ero ancora sulle scale: ho sentito delle urla, gli spari in rapida successione. Sono uscito e l’ho visto, ha girato all’ufficio delle Entrate, quindi mi è passato davanti a forte velocità». A quel punto il commerciante ha pensato a soccorrere l’amico ferito, accompagnato in ospedale a Ozieri e ricoverato in Ortopedia, dove è stato operato nella notte. Sul posto gli agenti del commissariato di Ozieri che indagano sul grave episodio insieme ai colleghi della squadra mobile della questura di Sassari. Gli specialisti della Scientifica hanno eseguito i rilievi e recuperato i due proiettili calibro 7,65. Si valutano le immagini di alcune telecamere della zona che potrebbero avere ripreso il rapinatore.

Lo strano episodio si è verificato intorno alla mezzanotte: Walter Manzi e Gavino Mu stavano trascorrendo la serata insieme. A un certo punto il proprietario della Mercedes si è reso conto di avere dimenticato il cellulare a casa ed è tornato in via Stazione. «Torno subito, aspettami in macchina», ha detto a Gavino Mu. Il rapinatore era appostato a pochi metri di distanza, è comparso dal buio nello spazio di pochi secondi. «Scendi, mi prendo la macchina», ha intimato al giovane ozierese che ha fatto resistenza e ha tentato di allontanarlo. La situazione è degenerata, il bandito - che aveva il viso coperto - ha sparato un primo colpo di pistola e il proiettile si è conficcato nell’abitacolo della Mercedes. Poi il secondo che ha centrato Gavino Mu al braccio sinistro. A quel punto, il ferito è caduto a terra sanguinante, e il rapinatore si è seduto al posto di guida (le chiavi erano ancora infilate) e si è allontanato di pochi metri. E’ ripassato davanti all’abitazione di Walter Manzi che è stato richiamato dalle urla e dagli spari e si è precipitato all’esterno, così l’ha visto transitare a forte velocità. I due testimoni hanno riferito alla polizia che si trattava di un italiano. Ma cosa voleva realmente? Come faceva a sapere dell’imprevisto rientro a casa di Manzi e dell’amico? E perchè rapinare un’auto rischiando di uccidere una persona?

Sono questi gli interrogativi attorno ai quali si stanno sviluppando le indagini degli agenti del commissariato di Ozieri e della squadra mobile di Sassari. Non è escluso l’incontro casuale, anche se tra le ipotesi ci sono anche quella della premeditazione (con l’auto da piazzare nel mercato clandestino dei pezzi di ricambio) e di una possibile vendetta per motivi che, eventualmente, dovranno essere chiariti. Ieri, a tarda sera, la Mercedes non era stata ancora ritrovata.

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