La Nuova Sardegna

Sassari

Il museo etnografico e le sue meraviglie raccontate in un libro

di Gerolamo Squintu
Il museo etnografico e le sue meraviglie raccontate in un libro

Presentata l’opera di Michele Calaresu e Giuseppe Saba Nella “Taverna dell’Aquila” la storia degli antichi mestieri

05 gennaio 2014
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OZIERI. E' partita alla grande la stagione culturale 2014 ad Ozieri : «Esordio migliore non poteva esserci per la nostra comunità in questo importante settore della vita sociale e civile cittadina e se il buon giorno si vede dal mattino, quest'anno sarà certamente foriero di ottimi risultati», ha commentato il segretario del Premio Letterario Città di Ozieri Antonio Canalis all'uscita dalla sala convegni del Centro Culturale San Francesco dopo aver partecipato alla presentazione dello splendido libro "La Taverna dell'Aquila". E' una ponderosa opera, realizzata in magnifica veste tipografica, scritta a quattro mani dallo storico e strenuo valorizzatore dei più diversi aspetti della vita, dell'arte e della cultura della nostra città, l'architetto Michele Calaresu e dall'artigiano Giuseppe Saba, creatore e proprietario del ricco museo etnografico denominato appunto "La Taverna dell'Aquila". Un nome che deriva dal fatto che fra le migliaia di rari e preziosi pezzi esposti, custodisce in un'apposita vetrina l'esemplare imbalsamato dell'ultima aquila che ha sorvolato agli inizi del secolo scorso i cieli della nostra zona. A quanto pare venne abbattuta da un cacciatore e offerta all'indiscusso maestro dei pittori ozieresi, Giuseppe Altana, che ne fece poi dono a Peppino Saba il quale lo assunse come simbolo del suo museo.

Da allora con instancabile, intelligente impegno Saba iniziò a raccogliere oggetti ed espressioni tipiche delle attività più comuni della nostra gente. Ed oggi nelle varie sale a ciò adibite nella sua casa di via Tempio vi sono esposti ed attentamente catalogati a decine di migliaia per un valore incalcolabile e di altissimo significato in quanto riferimento certo e di qualità per ogni aspetto della vita e del progresso della nostra comunità. Infatti il sottotitolo è “Gli antichi mestieri di Ozieri tra la metà del XIX e la metà del XX secolo, visti attraverso gli oggetti delle collezioni di Peppino Saba”.

Il museo è articolato nelle seguenti sezioni :Il Contadino (Su Massaju); Il Pastore (Su Pastore); L'Ortolano (S'Ortulanu); Il Vignaiolo (Su 'Inzatteri); La Trasformazione del Grano ( Sa messadura, Sa trebbiadura, Su molinalzu, Su Panatteri); La Massaia (Sa massàja); Il Fabbro (Su Frailalzu); I Lavoratori del legno ( su Mastru ascia - su Mastru 'e carru, - su Cadreaju - su Cavonaju); L'Edilizia (Su Fraigamuru - su Murajolu _ s'Impredadore ).

È inoltre rappresentata con meticolosità l'attività dei lavoratori della pietra, del carrettiere, dell'idraulico e di tanti altri mestieri a cui si sono dedicati i nostri predecessori. Sovrabbondante e dotata di specie di vini di gran pregio e qualità è pure l'enoteca con confezioni di provenienza prevalentemente locale e d'epoca, così come le raccolte di minerali e di fossili, di dischi e di scritti di valore storico, artistico e didattico.

Le relazioni di Calaresu e Saba sono state precedute da un puntuale filmato opera delfotografo Gavino Pala. Il meritorio, fattivo impegno dei due autori è stato lodato dal sindaco Leonardo Ladu. che ha indicato come cittadino emerito, degno dei migliori riconoscimenti Peppino Saba. E' stato ricordato che Ozieri può oggi contare oltre che sul museo in questione anche su quello Civico ospitato nell'ex Convento delle Clarisse, su quello dell'Arte Religiosa della Diocesi (ex Seminario Vescovile- Piazza Cantareddu), su quello dell'Arte Molitoria (Molini Galleu- Regione Sos Ortos) e sulla prestigiosa Pinacoteca Comunale (ex centrale Elettrica). Da rilevare inoltre che mentre a San Francesco era in corso l’ incontro alle Clarisse andava in scena in contemporanea un'altra assai coinvolgente manifestazione: "Poetry Slam". Anche qui era presente un folto pubblico composto in maggioranza da un attento numero di giovani. Sotto le direttive della poetessa in limba Clara Farina, storica giurata del Premio Ozieri, del rapper Sergio Garau e dell'attrice svedese Laura Wihlberg si sono esibiti diversi autori locali. Alla fine il riconoscimento più ambito per il giovane universitario Andrea Tedde che per le sue belle poesie è stato ammesso alle finali regionali in calendario fra breve a Sassari.

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