La Nuova Sardegna

Sassari

Balneazione, maglia nera a Fiume Santo

di Salvatore Santoni
Balneazione, maglia nera a Fiume Santo

Quasi tutte le acque del Sassarese promosse dal Report regionale. “Riabilitato” anche il tratto di San Giovanni ad Alghero

05 gennaio 2014
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SASSARI. Oltre il 98 per cento delle acque sarde sono eccellenti, anche nel Sassarese dove spicca il solo primato negativo di Fiume Santo: l’unica nell’isola con divieto di balneazione per tutto il 2014. Non si tratta di una sorpresa, è infatti il quarto anno consecutivo che questo accade, ma dalla Regione adesso è partito l’ultimatum. Qualora dovesse conseguire il giudizio di qualità scarsa anche a fine 2014, infatti, la località verrà stralciata dall’elenco delle acque adibite alla balneazione e per essa verrà disposto un divieto permanente.

Il risultato di Fiume Santo è l’unico a tinte fosche del Report delle acque di balneazione della stagione 2013, diffuso dal Servizio tutela delle acque della Regione. Su 660 punti di campionamento sottoposti a monitoraggio dagli specialisti, sono stati 649 quelli dove la qualità delle acque ha ottenuto il voto “eccellente”. I restanti 11 sono suddivisi come segue: 5 “buono”, 5 “sufficiente” e 1 “scarsa”. La maglia nera va appunto alla foce a est di Fiume Santo, a Porto Torres.

Durante la scorsa stagione erano due le acque vietate alla balneazione nel Sassarese: la foce Fiume Santo a Porto Torres e la spiaggia di San Giovanni, ad Alghero. La prima è valutata scarsa da quattro anni di fila e dunque soggetta a divieto di balneazione ricorrente. La seconda aveva ottenuto un punteggio negativo nel 2012 che ha imposto la chiusura nella scorsa stagione, e dopo i risultati positivi del 2013, nella prossima stagione sarà libera dai divieti. Le acque della spiaggia di San Giovanni prevedono un unico punto di campionamento in 4 km di estensione totale. L’ex sindaco Stefano Lubrano, dopo che all’inizio dell’estate scorsa fu costretto a emanare ordinanza di divieto di balneazione, protestò nel bel mezzo della stagione estiva, chiedendo a gran voce che i 4 chilometri dello specchio d’acqua venissero suddivisi in porzioni minori per meglio valutare l’incidenza dell’inquinamento in modo da non compromettere la fruizione di parte di litorale per i valori fuori norma rilevati a centinaia di metri di distanza. A suo giudizio, la classificazione negativa delle acque sarebbe dipesa dalle acque prospicienti la zona del porto, influendo negativamente sul voto finale di una zona molto più vasta.

Ma il problema di San Giovanni pare essere altro rispetto alle zone di campionamento. “Saltuaria immissione di acque reflue non depurate di difficile individuazione”, è quello che si legge nella scheda regionale fra le cause possibili di inquinamento.

Inquinamenti di breve durata sono invece quelli rientrati entro 72 ore e si sono verificati in 10 zone: nel Sassarese Le Vele e la spiaggia Tamerici a Stintino, lo scarico 77 ad Alghero, la foce del Silis e Porchile a Sorso e l’Argentiera a Sassari. Nelle acque di quest’ultima, durante rilevamenti del 20 agosto 2013, la concentrazione di enterococchi intestinali è stata di 20 unità, mentre quella di escherichia coli di 1013. I valori, rientrati nella norma due giorni dopo, hanno consentito lo stralcio del divieto temporaneo. Sono state complessivamente sette le acque di baIneazione con inquinamenti oltre le 72 ore: nel Sassarese il fenomeno si è verificato alla foce del Silis a Sorso.

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