La Nuova Sardegna

SASSARI. Partirà questa mattina la stagione dei saldi invernali che si protrarranno fino al prossimo 3 marzo. Molte le aspettative dei commercianti, che denunciano di essersi lasciati alle spalle il peggiore dicembre degli ultimi trent’anni, con uno spaventoso calo complessivo delle vendite un po' in tutti i settori merceologici. Motivo per cui, secondo Confcommercio , il taglio proposto dai negozianti partirà immediatamente con sconti al 40 per cento invece che progredire lentamente come gli altri anni.

Questo nella speranza di intercettare i 305 euro che, secondo le stime dell'ufficio studi Confcommercio Sardegna con la collaborazione di Cdc & Partners, ogni famiglia sassarese spenderà durante le promozioni. Qualcosa in più della media regionale (280 euro, 340 euro la media nazionale) che verranno spesi per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo nell’isola di 200 milioni, pari al 18% del fatturato annuo del settore.

INterssatri ai saldi gli esercizi in sede fissa, operanti appunto nel settore dell'abbigliamento, calzature ed accessori, ai quali si aggiungono i mercati su aree pubbliche, le medie e grandi Strutture di vendita. Strutture che, a dire la verità, hanno in gran parte iniziato a tagliare i prezzi già da qualche giorno. Una pratica nota quanto tollerata (di fatto la grande distribuzione è in saldi permamenti) che spinge le stesse associazioni di settore a riflettere sulla legge che regola i saldi è ormai obsoleta. «Di sicuro crediamo che siano maturi i tempi per avviare un concreto e capillare dibattito – spiega Confesercenti – sulla necessità di un nuovo quadro normativo che possa prevedere anche sostanziali modifiche ai saldi come tradizionalmente intesi. Nei prossimi giorni effettueremo un sondaggio tra gli operatori chiedendo loro che cosa pensano dell'attuale sistema e le proposte per migliorarlo».