La Nuova Sardegna

MARTIS. In un primo momento si era pensato anche ad un furto, visto che uno dei grossi tronchi pietrificati non era più al suo posto. Ma dopo un’attenta verifica dei tecnici delle Soprintendenza il prezioso e gigantesco reperto è stato ritrovato a poche decine di metri dal sito, da dove era rotolato non si sa se per mano dell’uomo o degli agenti atmosferici.

Pericolo di furto scongiurato quindi ma resta però l’amaro in bocca perché quel mucchio di tronchi pietrificati accatastati in quel modo non si bene da chi e da diversi decenni era diventato il simbolo della Foresta pietrificata di Carrucana e del Parco Paleobotanico dell’Anglona ma anche il simbolo stesso di Martis.

Qualche giorno fa diversi martesi avevano notato qualcosa di strano in quel grosso assembramento di reperti divenuto ormai familiare ed è bastato uno sguardo più attento per capire che uno dei tronchi non c’era più.

Messo al corrente della cosa il Comune ha subito allertato la competente Soprintendenza che ha rintracciato il grosso tronco più a valle, quasi mimetizzato in mezzo ai numerosi reperti disseminati lungo il costone della collinetta che ospita il parco.

Si potrebbe ipotizzare l’azione di uno smottamento del terreno sottostante ma è più probabile che qualcuno possa aver “agevolato” il rotolamento del reperto che era in quella posizione de tantissimi anni, ammirato e fotografato da migliaia di visitatori arrivati da tutto il mondo.

Ora sarà difficile riuscire a ricollocarlo in quella esatta posizione e il simbolo di Martis potrà subire quindi qualche modifica e non sarà più lo stesso.

Nonostante il lieto fine resta comunque la preoccupazione e il problema delle tutela di questi siti, così esposti alle intemperie e all’azione inconsulta di qualche visitatore poco rispettoso. Poco rispettoso appunto di quello che rappresentano per il patrimonio storico e naturalistico. E che nella loro unicità hanno bisogno di tutela massima, per evitare inconvenienti come quello accaduto.