La Nuova Sardegna

Sassari

Orecchio strappato, paga il ministero

di Nadia Cossu
Orecchio strappato, paga il ministero

Dopo 5 anni i giudici civili condannano la scuola, l’assistente scolastico e la cooperativa a un risarcimento di 18mila euro

24 dicembre 2013
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SASSARI. Lo aveva afferrato per l’orecchio mentre lo accompagnava in bagno durante la ricreazione, con tanta forza da provocargli un distacco parziale del padiglione auricolare destro. A distanza di cinque anni i giudici della sezione civile del tribunale di Cagliari hanno condannato Antonio Arre (assistente scolastico), il ministero dell’Istruzione e la cooperativa A.S. di assistenza sociale a un risarcimento di 18.623 euro a favore di uno studente disabile che nel 1997 frequentava la scuola media numero 3 di via Monte Grappa, a Sassari.

Nel 2008 – ossia undici anni dopo il fatto – il padre dello studente aveva chiesto il risarcimento dei danni al ministero dell’Istruzione e infatti il processo so si è svolto a Cagliari, competente proprio perché il ministero è rappresentato dall’Avvocatura distrettuale dello Stato. Oltre a resistere in giudizio, il ministero citò in tribunale per l’eventuale risarcimento dei danni per le lesioni riportate dal disabile la Fondiaria Sai (all’epoca compagnia di assicurazione della Media 3 per i rischi connessi all’attività scolastica), la Coop che nel 1997 gestiva il servizio di assistenza agli studenti portatori di handicap e il Comune di Sassari. Quest’ultimo è stato però escluso dal risarcimento. Tutti gli altri soggetti sono stati condannati, ministero compreso in quanto l’istituto «aveva l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità dell’allievo».

Il processo civile è una cosa a sè e la sentenza è arrivata dopo 5 anni. Ma a marzo del 2000, invece, l’assistente Antonio Arre patteggiò un mese e dieci giorni di reclusione (pena sospesa). E gli avvocati Giovanni Policastro e Roberto Cocciu – legali dello studente – lo hanno ricordato nell’atto di citazione del ministero dell’Istruzione. «Nell’anno 1997 – si legge nell’atto di citazione – il ragazzo, portatore di handicap, era regolarmente iscritto alla classe 1 della scuola media statale 3. Il 13 febbraio di quell’anno lo studente si trovava nei locali dell’istituto per seguire le lezioni». Il grave episodio si sarebbe verificato mentre il minore, che era stato affidato ad Arre dalla sua insegnante di sostegno, veniva accompagnato in bagno. Nel tragitto dall’aula alla toilette, «il tredicenne riportava una ferita lacero contusa all’orecchio destro – scrivono Policastro e Cocciu – che comportava il parziale distacco dell’intero padiglione auricolare». Secondo i due avvocati non si trattò di un incidente, ma «questa lesione venne provocata dall’assistente Arre che, abusando dei mezzi di correzione, trattenne l’alunno per l’orecchio al fine di evitare che lo stesso si agitasse ulteriormente». Il preside avvisò subito il padre del ragazzo che si precipitò a scuola trovando il proprio figlio pieno di sangue all’altezza dell’orecchio. I giudici di Cagliari nella sentenza scrivono che «attraverso la consulenza tecnica d’ufficio è stato accertato che dalle lesioni subite dal ragazzo sono derivati esiti invalidanti di natura permanente che hanno ridotto, in misura pari al 4 per cento del totale, la sua integrità psicofisica». Il padiglione auricolare venne riattaccato dai medici dell’ospedale civile Santissima Annunziata e da allora per il giovane iniziò un lungo calvario fatto di visite specialistiche e controlli periodici.

La vicenda, come già scritto, finì a palazzo di giustizia, con una querela contro Arre presentata dal padre del ragazzo il 28 febbraio 1997. Il genitore si costituì parte civile contro l’imputato di lesioni che, però, preferì risolvere la vicenda giudiziaria patteggiando la pena. Ora è arrivata la sentenza dei giudici civili che ha stabilito la legittimità del risarcimento.

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