La Nuova Sardegna

Sassari

Scorta strategica di Gpl nell’ex serbatoio Versalis

di Antonio Meloni
Scorta strategica di Gpl nell’ex serbatoio Versalis

La proposta, giudicata realizzabile, è al centro della settima edizione di Ener.Loc Il nord Sardegna potrebbe contare su riserve pari a seimila tonnellate

04 ottobre 2013
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SASSARI. Se il progetto andasse in porto il Nord Sardegna potrebbe contare su una scorta strategica di Gpl, pari a 5 o 6 mila tonnellate, capace di dare nuovo impulso al triangolo industriale Sassari-Porto Torres-Alghero e di rendere ancora più capillare la distribuzione del gas ad uso civile. L’idea è quella di impiegare il gigantesco serbatoio della Versalis, ex Enichem. La notizia è trapelata ieri, a margine della prima giornata dei lavori del forum Ener.Loc (energia, enti locali, ambiente) l’annuale convegno, dedicato alla green economy, che si è aperto nel salone della Camera di commercio. Il tema, che terrà banco oggi, sarà sviscerato in presenza di Giovanni Perrella che arriva dal ministero dello Sviluppo economico per fare il punto della situazione. Un’idea che mette tutti d’accordo, non soltanto, com’è ovvio, i tre comuni dell’area, Sassari, Porto Torres e Alghero, ma anche la Regione e lo Stato.

Franco Borghetto, presidente del Casi (Consorzio area sviluppo industriale), ha detto di essere certo che il progetto sia fattibile e concreto: «Proprio nei giorni scorsi _ ha spiegato _ abbiamo incontrato i responsabili dell’impianto per discutere la cessione o la concessione all’uso dei serbatoi e attualmente sono in corso le verifiche tecniche». Si tratta di creare le condizioni per avere una riserva strategica, contando sulla disponibilità di prodotto anche in presenza di eventi meteorologici che impedissero, come già accaduto in passato, l’arrivo delle autobotti. Il progetto potrebbe inoltre essere il preludio per l’arrivo del metano in Sardegna: attualmente l’unica regione italiana a non usarlo. Ultima, non per importanza, la possibilità di realizzare reti di distribuzione nei tre siti industriali: Truncu reale, San Marco (Alghero) e Porto Torres.

Ma, come sempre, la questione è legata ai finanziamenti «Sei milioni di euro _ scandisce il presidente del Casi _ già assegnati dalla Regione, ma mai resi disponibili al Consorzio». È appena il caso di ricordare che le imprese sarde pagano a prezzo salato lo scotto della condizione d’insularità sobbarcandosi un aggravio del 30 per cento in più relativo al costo dell’energia.

Paolo Porcu, delegato dei concessionari pubblici delle reti del gas in Sardegna, non usa mezzi termini: «Attualmente il Gpl è l’unica soluzione, economicamente conveniente, possibile e facilmente realizzabile contando su un impianto esistente che potrebbe essere reso operativo da subito».

Che l’energia sia al centro del programma scientifico, lo conferma anche Ketty Corona, direttore di Sardegna ricerche, che ieri ha partecipato alla giornata di apertura del forum, il settimo, dedicato quest’anno alle risorse energetiche, alla bioedilizia e allo sviluppo dell’economia locale. «Lavoriamo _ ha detto Corona _ sul versante delle biomasse, sul termodinamico e sull’idrogeno attraverso altrettanti laboratori attivati di recente». Oggi, giornata di chiusura, sono previsti gli interventi dei sindaci Stefano Lubrano (Alghero), Beniamino Scarpa (Porto Torres), di Paolo Porcu, Simona Murroni (Regione. La chiusura sarà affidata a Giovanni Perrella e al sindaco di Sassari Gianfranco Ganau.

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