La Nuova Sardegna

Sassari

Serd al Monte Rosello, quartiere in rivolta

di Nadia Cossu
Serd al Monte Rosello, quartiere in rivolta

Costituito un comitato: «Decisione inaccettabile, qui ci sono scuole e giardini frequentati dai bambini»

22 settembre 2013
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SASSARI. Preoccupati per il rischio che nel quartiere possa crearsi una «bomba sociale», i residenti di Monte Rosello-via Baldedda hanno costituito un comitato per opporsi al trasferimento del Serd al piano terra di una palazzina di via Sennori, un tranquillo condominio dove vivono diverse famiglie. Proprio nello stesso locale che ancora fino a domani ospiterà il Centro di igiene mentale della Asl. Perché dal 23 il servizio confluirà nella struttura centrale di via Amendola.

Una scelta (anche se al momento non sembra esserci l’ufficialità) che i residenti definiscono «inaccettabile» per tutta una serie di ragioni. «Una decisione – spiegano in una lettera che hanno inoltrato al sindaco Gianfranco Ganau, all’assessore ai Servizi sociali Michele Poddighe e al presidente della circoscrizione Augusto Sanna – presa senza alcuna valutazione socio-ambientale e alcun riguardo nei confronti degli abitanti della zona». In particolare il comitato lamenta il fatto che non si sia tenuto conto degli sforzi che il quartiere ha fatto negli ultimi tempi per combattere situazioni molto difficili e «per scrollarci di dosso – spiegano senza mezzi termini – luoghi comuni che gravavano sia sul posto che sui residenti».

Tanto per citare qualche esempio: «A 30 metri dal condominio di via Sennori, il Comune ha costruito una palestra al coperto utilizzata soprattutto dalla vicina scuola elementare e dalle società sportive per l’educazione e l’addestramento dei bambini dai 4 agli 8 anni e dei ragazzi dai 9 ai 14». E ancora: «A meno di 70 metri esistono la scuola elementare e la chiesetta parrocchiale del Buon Pastore, con i giardini del Monte, posti frequentatissimi da bambini, mamme, anziani. E a 50 metri c’è lo stadio dei Pini dove vanno molti cittadini di tutte le età, dall’alba a tarda sera, anche d’inverno». La conclusione è scontata: «Avete idea di cosa significherebbe portare il Serd in un ambiente socialmente e ambientalmente migliorato negli anni?». Avrebbe, a detta dei cittadini del Monte, un effetto devastante. Il comitato si è mobilitato e in pochi giorni sono state raccolte mille firme: per lunedì sera è stata convocata un’assemblea. Del problema si stanno interessando il consigliere di circoscrizione Pietro Manchia e il presidente Augusto Sanna che hanno annunciato una dura battaglia per difendere la stabilità e la serenità del quartiere.

«Una scelta inaccettabile – concorda il consigliere comunale del Pd Simone Campus – che ridisegna l'offerta sanitaria in città senza che il Comune sia stato coinvolto e con l’Atto aziendale fermo in Regione dopo che i sindaci del distretto l'hanno bocciato. Da parte mia ho chiesto a Sergio Scavio (presidente della commissione consiliare alle politiche sociali ndc) di poter interrogare l’assessore in commissione per cercare di bloccare questa decisione che fa male principalmente ai sofferenti mentali e ai pazienti del Serd e poi ai residenti della zona. Il servizio deve essere integrato all’interno di strutture sanitarie esistenti dove i pazienti, perché di questo si tratta, possono trovare la necessaria assistenza e i residenti possono continuare a sentirsi sicuri. E il centro di via Sennori non ha queste caratteristiche».

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