La Nuova Sardegna

Sassari

Una città che danza con i suoi Candelieri

di Pinuccio Saba
Una città che danza con i suoi Candelieri

In mattinata le vestizioni e a notte fonda si scioglie il voto all’Assunta. A migliaia in attesa della Faradda. Premio a padre Salvatore Morittu

14 agosto 2013
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SASSARI. Oggi è la festa di Sassari e dei sassaresi. Una festa di popolo ma, è bene ricordarlo, anche un atto di fede, di devozione per l’Assunta, la Vergine Dormiente, ai piedi della quale a notte fonda vengono deposti i dieci candelieri in rappresentanza dei Gremi, le antiche corporazioni di arti e mestieri che fin dalla dominazione pisana ricoprivano un ruolo importante nella vita sociale ed economica di Sassari. Una festa che appartiene ai sassaresi, che sentono tutta oro e alla quale si preparano fin dal giorno successivo alla Faradda. Una festa che raggiunge il culmine nelle ore della Faradda, ma che viene preceduta da una lunga preparazione. Come è accaduto quest’anno al Candeliere dei Viandanti i cui gremianti, per celebrare il gemellaggio con la Brigata Sassari, hanno iniziato a marzo a preparare coccarde e fiocchi biancorossi (i colori della Brigata) con i quali decorare il capitello. Ma questo lavoro di preparazione vale per tutti i candelieri e i più indaffarati sono donne e bambini. Un lavoro che termina poche ore prima della Discesa, quando i dieci candelieri si concentrano in piazza Castello. Da qui, i gremianti si raccolgono in preghiera nella chiesa del Rosario e quest’anno, per la prima volta, anche i portatori avranno una cerimonia tutta per loro.

La Faradda. Una processione che parte alle 18 e dovrebbe terminare a mezzanotte, con l’ingresso dei candelieri a Santa Maria, quando la città scioglie il voto. Processione che segue poche regole, che sono la vita stessa della festa, dei Gremi e dei gremianti. A partire dall’ordine di discesa, processione che viene aperta dall’ultimo candeliere ammesso alla Faradda, quello dei Fabbri. Poi Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Muratori, Sarti e Massai. A metà percorso, l’appuntamento a Palazzo di Città dove il sindaco incontra il Gremio dei Massai per il brindisi tradizionale e il classico augurio A Zent’Anni. Un appuntamento con l’aspetto laico della festa. Come è stata laica la cerimonia della consegna dei Candelieri d’Oro (volato a Melbourne) e d’Argento(andato a Vinovo vicino a Torino) e del Candeliere Speciale assegnato a padre Salvatore Morittu, fondatore della comunità S’Aspru e dell’associazione Mondo X.

Solo al termine dell’Intregu, la Faradda riprende corpo, con un passaggio importante per il giudizio che il popolo sassarese dovrà esprimere alla municipalità. Che quest’anno avrà un sapore particolare visto che il sindaco Gianfranco Ganau si sottoporrà al giudizio della sua città in vista della candidatura alla Regionali come leader della coalizione di centrosinistra.

Ma anche i portatori e i capi candeliere in Porta Sant’Antonio, snodo cruciale della Faradda, dovranno passare al giudizio e del popolo.

Le storie. Tante storie, tanta umanità, dietro ogni Faradda. A partire dai “debutti”. Come quello del tamburino dei Contadini, Alessandro Vargiu e del tamburino dei Sarti, Bruno Brozzu. Dopo trent’anni di discese come portatore, tanta emozione per Roberto Agnesa “Mazzigano” che oggi per la prima volta sarà capo candeliere, dei Viandanti. E a proposito di esperti di Faradde, non vanno dimenticati i 22 anni del capo candeliere dei Sarti Gianfranco Larobina, gli oltre 25 di Antonio “Ciclone” Cossu dei Contadini, di Mauro “Nutella” Pinna dei Muratori. Singolare, poi, il ruolo di Giovanni Frigia che deve tenere acceso il braciere che fuma in cima al Candeliere dei Sarti. Piccole storie, per chi le vive al di fuori dei Gremi. Ma “Fallu baddà” non è solo un modo di dire, è un invito a mostrare alla città la preparazione, la fantasia nel comporre passi e coreografie. Storie che si perdono nei vicoli della vecchia Sassari.

Le vestizioni. Ora i Gremianti vivono anche in altre zone, ma l’attaccamento alla tradizioni è rimasto immutato. Come la devozione per l’Assunta. Oggi dalle 9 le vestizioni dei Candelieri. E dopo la grande festa di popolo, la mattina di Ferragosto, i Gremianti si raccolgono in chiesa per il Pontificale presieduto dall’arcivescovo Paolo Atzei. Il momento più sentito, in cui Sassari rende omaggio alla Vergine Dormiente, capace anche di far cessare una terribile pestilenza.

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