La Nuova Sardegna

Sassari

In visita gli “eredi” dei Centelles

di Barbar
In visita gli “eredi” dei Centelles

I feudatari della cittadina spagnola di Oliva dominarono la città e lasciarono tracce architettoniche

01 agosto 2013
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OZIERI. Accoglienza calorosa ieri a Ozieri per la folta delegazione della municipalità del Comune spagnolo di Oliva in visita in città per consolidare il legame che da oltre cinquecento anni lega Ozieri, antico capoluogo del Monte Acuto, alla terra d’origine degli antichi dominatori: i feudatari della famiglia Centelles. Al centro dell’incontro la volontà di stringere ancora più forte il rapporto tra le due comunità, mai incontratesi e confrontatesi per secoli ma che possiedono una lunga storia parallela. Questo lo spirito emerso dagli interventi dei due sindaci Leonardo Ladu e David Gonzales, che nel loro discorso di saluto hanno insistito sulla necessità di avviare percorsi di conoscenza e arricchimento reciproci. Il rapporto “moderno” tra Oliva e Ozieri è nato negli anni Ottanta con le ricerche dello storico Josep Sendra I Moliò, autore di studi e saggi sulle vicende dei conti di Oliva in Sardegna, ed è cresciuto negli anni con due precedenti visite dei valenciani in città nel 2003 e nel 2006 e, di recente, con la visita a Oliva di alcuni studenti e docenti del liceo classico Duca degli Abruzzi nell’ambito del progetto Comenius di incontro-confronto con la scuola di Alicante. Il “gemellaggio” ha avuto inizio nella sala consiliare del Comune, dove la delegazione - composta dall’alcalde (sindaco) di Oliva David Gonzales, dall’assessore al Turismo Imma Ibiza e dal consigliere municipale Vincent Canet, dal professor Josep Sendra I Moliò e da una delegazione di cittadini e di componenti dell’associació cultural Centelles i Riu-sech di Oliva - è stata ricevuta dal sindaco Leonardo Ladu, dall’assessore alla cultura Giuseppina Sanna, dal delegato al Turismo Pierangelo Fae, da componenti della giunta e del consiglio e dai vertici dell’amministrazione comunale, insieme con alcuni docenti del liceo Duca degli Abruzzi con in testa la curatrice del progetto professoressa Maria Antonietta Manchia. Da qui, dopo i saluti e il consueto scambio dei doni, il gruppo è stato condotto, con la guida d’eccezione dell’appassionato studioso Fiorenzo Saturno, in visita nei luoghi della città dove sono maggiormente visibili le tracce più significative della lunga dominazione Centelles-Borja: le carceri adiacenti l’attuale dipartimento di Incremento Ippico, che ha sede appunto nell’antico palazzo Borja, la Cattedrale e la Fontana Grixoni, il quartiere spagnolo e il Museo di Arte Sacra. Nei quattro secoli di dominazione spagnola, nei quali (dal 1421) Ozieri fu sottomessa ai feudatari Centelles-Borja, la città visse un periodo di grande splendore che si rispecchia nella ricchezza delle sue architetture e nella fioritura delle arti e dell’economia. Ma le tracce del passaggio resistettero anche negli anni del consolidamento della dominazione sabauda: basti pensare alla fondazione dell’ospedale, datata 1868 ma frutto anche di un lascito Borja di più di un secolo prima. Una storia da non dimenticare, con tutti i suoi alti e bassi, e che grazie al confronto con gli amici di Oliva sarà più facile far conoscere soprattutto ai più giovani.

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