La Nuova Sardegna

Sassari

Fondi ai gruppi regionali, altri 3 indagati Avviso anche all’assessore Biancareddu

Fondi ai gruppi regionali, altri 3 indagati Avviso anche all’assessore Biancareddu

Si allarga l’inchiesta per peculato, avvisi di garanzia sono arrivati a tre esponenti regionali dell’Udc: oltre all’assessore all’Ambiente, il provvedimento riguarda Alberto Randazzo e Franco Cuccu

30 luglio 2013
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Altri tre indagati nell' inchiesta-stralcio della Procura di Cagliari sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale. L'attuale assessore all'Ambiente, Andrea Biancareddu, il consigliere Alberto Randazzo e l'ex consigliere Franco Cuccu, tutti e tre dell'Udc (Cuccu era poi passato al Pdl), dovranno comparire a settembre davanti al magistrato che sta coordinando le indagini per scoprire come venivano spesi i soldi destinati ai gruppi. Salgono così a cinque gli indagati in questo filone d'inchiesta: nei giorni scorsi avevano ricevuto l'invito a comparire l'attuale assessore alla Cultura Sergio Milia e il consigliere Sergio Obinu, entrambi Udc. I primi venti indagati appartenevano al Gruppo Misto della passata legislatura e sono già tutti a processo con l'accusa di peculato: diciotto con rito ordinario, uno con rito abbreviato (Adriano Salis, Idv) e l'ex senatore Silvestro Ladu (Pdl) a dibattimento, ma con un procedimento stralciato. Dopo le dichiarazioni rese davanti al Gup Cristina Ornano dall'esponente dell'Italia dei Valori la Procura ha aperto una seconda inchiesta che riguarda sia la precedente legislatura che l' attuale: sequestrati documenti, gli investigatori della polizia giudiziaria stanno spulciando, gruppo dopo gruppo, le spese delle varie forze politiche di centrodestra e centrosinistra. È in questa seconda tranche d'inchiesta che risultano coinvolti Biancareddu, Cuccu e Randazzo. A loro sarebbe già stato notificato l'avviso a comparire in Tribunale per il prossimo settembre. Contattato dall'ANSA l'assessore Biancareddu non ha voluto commentare limitandosi a sottolineare: «Non sono in condizioni di dire nulla». Nello scorso mese di febbraio l'esponente dell' Udc era stato condannato ad un anno di reclusione, con pena sospesa, per usurpazione di funzioni pubbliche. Secondo l'accusa non si era dimesso dopo la decisione della Corte di Cassazione che il 27 luglio 2006 lo aveva dichiarato incompatibile ordinando la sostituzione col subentrato Renato Lai (Pdl).

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