La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Un appello ai massimi esponenti dei governi regionale e nazionale per chiedere all’ Eni quanto e in quale modo può aiutare il sistema economico e industriale dell’isola, in particolare quello del nord Sardegna, a riorganizzarsi. Lo fa il presidente regionale delle Acli Ottavio Sanna, rivolgendosi al presidente della Regione Ugo Cappellacci e al presidente del Consiglio Enrico Letta, sottolineando la situazione attuale in cui versa la chimica di Porto Torres. «Perché ad oggi non si prendono impegni seri per la sicurezza, la tutela ambientale e per l’economia e la tutela dei posti di lavoro – interroga Sanna –, e risulta possibile, se questa è la vera e triste storia di Vinyls, che non si possano trovare soluzioni urgenti?»

La morte della Vinyls, secondo il presidente Acli, ha provocato un danno enorme al tessuto produttivo nazionale: l’Italia è infatti il secondo mercato dopo quello tedesco per volumi di Pvc trasformato, se ne consumano circa un milione di tonnellate l’anno, e la Vinyls aveva una capacità di produzione di 350mila tonnellate annue. Sanna elenca anche chi, per assurdo, da questa storia potrebbe aver avuto vantaggio: «Ineos voleva lasciare l’Italia senza però bruciarsi la possibilità di stare nel nostro mercato, pare ci sia riuscita perchè non fallendo non ci sono vincoli legali che gli impediscano di vendere il suo Pvc prodotto in altre nazioni, mentre Eni con la morte di Vinyls non ha avuto più ostacoli per la chiusura di Porto Torres - oltre di quello che restava di Marghera - e la prossima vittima sarà Assemini». L’appello di Ottavio Sanna al presidente Letta, è rivolto a una persona che conosce molto bene il nord Sardegna, e che a Porto Torres è già venuto come ministro dell’Industria. «Acli regionale invita il presidente Cappellacci a informarsi su quanto è stato fatto nella cabina di regia per la riconversione e riqualificazione della chimica nel nord Sardegna».

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